Contesto Il Liceo Ginnasio "D.A. Azuni" di Sassari è ospitato in un edificio del 1933 che si affaccia sui giardini pubblici al limitare del centro storico. I suoi due livelli fuoriterra poggiano su un piano seminterrato le cui quote seguono il profilo del banco di calcare su cui si fonda l'edificio. Il seminterrato è rivestito da un imponente zoccolo in trachite. Tra gli allievi della scuola figurano due Presidenti della Repubblica e altri esponenti di spicco della vita politica e culturale italiana. Questo passato ha lasciato un ricco assortimento di attrezzature scientifiche e didattiche dal XIX secolo ad oggi.
Obiettivi L'intervento riguarda principalmente il piano seminterrato, e prova a ricondurre ad unità le richieste eterogenee relative a spazi per la didattica di laboratorio, al ripristino degli intonaci deteriorati dall'umidità, alla sicurezza antincendio e all'opportunità di valorizzare, attraverso un'apertura al pubblico del seminterrato, il patrimonio documentale della scuola. Propone quindi un disegno semplice e coerente costituito da componenti in gran parte reversibili. Inoltre, assolvendo ad una molteplicità di funzioni con pochi elementi, riesce a rispettare un budget limitato.
Configurazione spaziale Il dispositivo spaziale che risponde alle diverse finalità dell'intervento è principalmente una controparete ventilata che protegge la parte della muratura, messa a nudo per far sfogare l'umidità in eccesso. Reagendo a varie situazioni puntuali, la controparete si trasforma sviluppandosi nei vari ambienti. Lungo il corridoio è rivestita in legno e sottolinea i cambi di quota e i diversi formati delle finestre. Diventa superficie espositiva, per le carte geografiche antiche, gli strumenti ottocenteschi e gli animali impagliati custoditi nei laboratori della scuola, o si trasforma in bussola d'ingresso, seduta o rampa. Le sedute e la rampe appaiono come piegature della controparete in punti significativi. Le bussole d'ingresso permettono un passaggio d'aria attraverso griglie di passo e consentono di aprire le porte d'emergenza verso l'esterno senza modificare il basamento in trachite. Seguono lo stesso principio anche le grandi porte vetrate con serramento in legno poste di fronte alle uscite di emergenza del piano terra.
Nelle aule la controparete riprende la finitura delle pareti originarie (secondo il capitolato relativo alla costruzione dell'edificio), trasformandosi in fondo ad ogni aula in una lavagna a tutta parete scrivibile con pennarelli, che può essere anche usata come schermo di proiezione.
Il progetto prevede inoltre il ripristino dei serramenti e l'integrazione della pavimentazione nella parte del corridoio una volta occupata dalla casa del custode. Ripropone lo schema della pavimentazione originaria, sostituendo la decorazione di bordo con una fila di piastrelle della stessa tonalità del fondo di quelle decorate esistenti.
Progetto: Francesco Spnedda Collaboratori: Rita Sanna, Annalisa Zingaro Direzione lavori: Francesco Spanedda, Massimiliano Campus (dir. opertivo)
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