Pur mantenendo il carattere originale e la storia, la serie di edifici instabili, bui e abbandonati è stata modificata in una sequenza di spazi adatti al vivere contemporaneo. Pietre, blocchi di tufo, calce, vecchi coppi e canne, fanno parte delle tecniche costruttive di un tempo per realizzare coperture e partizioni verticali. L’intervento coniuga i materiali e le forme della tradizione per interpretare, in una più moderna chiave, il vivere rurale. Il bianco del nuovo intonaco e il grigio del pavimento in cemento, elementi comuni all’intera superficie, si sovrappongono alla texture della pietra in un accostamento dove la concretezza del vecchio si fonde con la purezza e la regolarità di linee e volumi più attuali.
Non è stato difficile mantenere l’essenzialità e la tipicità dei piccoli spazi contadini che corrispondono, con altre funzioni, alle necessità e allo stile dei proprietari. L’austerità del contenitore è sfondo adatto alla strategia delle luci , che sottolineano la narrazione e la storia della casa. Evidenziano le componenti, la prospettiva, le penombre, i retroscena e i diversi piani.
Gli spazi abitativi sono su due livelli differenti, affacciati, consuetudine delle dimore rurali siciliane, su un piccolo cortile. Nella parte più alta un susseguirsi di stanze, infilate una dopo l’altra. Il percorso inizia dall’antico palmento (luogo in cui si produceva il vino e si affumicava la ricotta) rimasto intatto nell’usura del tempo, che ospita il lungo bancone in acciaio della cucina. Poi la sala da pranzo, il soggiorno e la biblioteca. In ultimo si accede alla zona privata, studio, camera e bagno.
L’altro livello, destinato un tempo al ricovero degli animali, ospita due ampie camere con bagno, indipendenti tra loro, destinate agli ospiti.
Interno ed esterno, zone dell’abitare e della natura, sono in relazione tra loro in modo da instaurare uno stretto legame tra ospite e territorio, orientando scorci e visuali sull’uliveto circostante, con vetrate verso l’aperta campagna. Componente fondamentale del progetto è il riappropriarsi del contatto con il paesaggio e conquistare l’orizzonte ancora libero.
Nel rispetto dell’ambiente l’impianto di riscaldamento e raffrescamento a pavimento permette di ridurre al minimo i consumi grazie anche all’ausilio di pannelli solari e fotovoltaici.
anno progetto: 2012
anno fine lavori: 2015
status: opere realizzate
tipologia: piccolo albergo di due camere + residenza privata
superficie proprietà: 312 mq
luogo: Chiaramonte Gulfi (RA) Sicilia
INFO
Progetto: Patrizia Sbalchiero architetto
Interior Design: Andreina Iebole, Patrizia Sbalchiero
Light Design: Davide Groppi
Arredamento: Moormann, De Padova, Paola Lenti, Artek, Bulthaup
Rivestimenti ceramici ed elementi in pietra lavica: Made a mano
Sanitari : Mono di Ceramiche Flaminia, Chef di Rapsel
Rubinetteria: Vola
Fotografie: Max Zambelli, Fausto Mazza
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