Intervenire in un’architettura come quella di Castel Sant’Elmo significa tenere bene presente le leggi sedimentate e l’antica cultura tecnica, che ne ha consentito la realizzazione.
La struttura originaria è stata utilizzata come punto di partenza per un’attenta operazione progettuale, finalizzata a conservare i contenuti e le valenze culturali del monumento rendendolo duttile al nuovo uso. Gli spazi del livello superiore sono stati letti come sequenza di ambienti, interrotti dalle logge, elementi di “eccezionalità” nel sistema architettonico, interpretate come spazi autonomi, trasparenti, luoghi della mediazione tra l’interno e l’esterno, parte visibile di un sistema architettonico, per la restante parte tutto interno, che si avvicina ai caratteri di una architettura ipogea. Per queste ragioni si è inteso non introdurre alcuna modifica nell’attuale organizzazione spaziale, interpretandola come un’architettura senza facciata, ma anche senza veri e propri divisori, senza necessità di rivestimenti e di decorazione.
Al pari degli ambienti preesistenti, i nuovi spazi destinati al ristoro e all’intrattenimento sono stati concepiti come luoghi autonomi in una sequenza in cui le singole individualità risultano chiaramente percepibili.
In questa ottica la nuova configurazione spaziale degli interni è stata concepita come un’installazione, come un “allestimento”. Sono state, pertanto, adottate soluzioni architettoniche non evocative della lunga durata delle costruzioni, pensate per permanere nel tempo, anche se non effimere e occasionali. L’allestimento è stato inteso come un lavoro di ricerca sui concetti di variazione, leggerezza e flessibilità nell’uso dei materiali: un nuovo perimetro di listoni in legno, che si interrompe nei due “loggiati trasparenti” pavimentati in basoli di pietra vesuviana, continua in forme diverse lungo le parti perimetrali dei singoli ambienti, accogliendo, nell’intercapedine tra la struttura preesistente e la nuova, gli impianti e il sistema di illuminazione. La pavimentazione in listoni di legno “diventa” in alcune zone rivestimento e seduta dello stesso materiale, che “dialoga” con gli schermi tecnologici per le proiezioni, disposti nei tamponamenti di alcuni ambienti.
Il progetto degli spazi di ristoro di Castel S.Elmo è imperniato sulla realizzazione di uno spazio accogliente confortevole in cui prevedere, oltre alle consumazioni caratteristiche di un bar e di tavola fredda, aree di soggiorno attrezzate per godere il panorama e la musica, spazi per attività distinte e diversificate di cui poter usufruire durante le ore diurne e serali, utilizzando alcuni ambienti su Piazza d’Armi e alcuni spazi sottostanti situati nel “corpo” del castello.
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