L’intervento su un piccolo appartamento romano in un palazzo di fine ottocento nel centro di Roma è stata l’occasione per sperimentare il tema della trasformazione architettonica in un contesto storico da valorizzare. L’appartamento si presentava come buio e completamente pervaso da fenomeni di umidità, inoltre il piccolo cortile, intorno cui si svolgevano gli ambienti della casa, era stato coperto per ricavarne un vano, quindi il ricambio d’aria e di luce avveniva solo per mezzo di due finestre alte. Liberato il cortile, che diviene esso stesso un ambiente della casa, disegnato come un salottino esterno memore di giardini mediterranei, la luce ha pervaso finalmente la casa. La scala scultorea che porta al soppalco è intagliata come in un unico blocco di legno. L’intervento, ispirato dalle origini dei proprietari, Pugliesi esperti di arte, affascinati dalle atmosfere mediterranee e dal minimalismo raffinato delle residenze della loro terra, ripropone un ambientazione in cui la matericità delle murature antiche accoglie nuove atmosfere ricche di giochi di luci e ombre che ne esaltano le forme; ogni spazio è stato disegnato per dare forma al genius loci ma anche per generare emozioni legate alla memoria. Oggi questo luogo ha acquisito una nuova vita, la sua trasformazione è frutto di un accurato lavoro di recupero che ha permesso una trasformazione radicale della qualità degli spazi angusti e bui nel rispetto del contesto storico seppur riletto in chiave contemporanea.
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