Il progetto del nuovo padiglione didattico presso il campus di Ingegneria Enzo Ferrari si è sviluppato attorno a due punti cardine generati dalla visione di un luogo che esprima qualità e funzionalità. l primo nasce dalla necessità di creare un edificio che sia fortemente in relazione con i fabbricati esistenti che oggi si presentano totalmente slegati e non comunicano la sensazione di trovarsi in un importante luogo di crescita sociale e culturale della città. Il secondo dall’esigenza di rafforzare l’idea di un campus universitario in cui gli studenti vivano gli spazi interni tanto quanto quelli esterni. Da questi punti di partenza si è intrapreso il progetto di un edificio che in modo unitario funzioni da portale d’accesso e che si integri alle aree verdi circostanti senza tralasciare il rapporto con gli edifici limitrofi. I fronti est ed ovest sono stati pensati in continuità con le geometrie delle facciate principali dell’edificio MO25, riproponendo nella scansione orizzontale degli elementi frangisole e in quella verticale la struttura metallica degli stessi, quasi invertendone il rapporto vuoto/pieno. La colorazione dei frangisole vuole ricordare i materiali principali dell’edificio esistente e riproporre una sorta di lenta smaterializzazione della facciata esistente verso quella nuova, come se lasciasse la propria impressione dopo un passaggio in velocità. Gli elementi frangisole permettono anche di schermare la vista verso la zona delle scale di emergenza esistenti che verrà integrata con quelle del nuovo edificio. Una delle nuove scale di emergenza avrà anche funzione di accesso al tetto per le manutenzioni, allo stesso scopo nell’intercapedine tra i frangisole e la facciata vetrata sono stati pensati dei ballatoi praticabili solo dagli addetti che rendano immediate e meno onerose anche le operazioni di pulizia delle stesse. Per contribuire alla sensazione di rapporto diretto tra interno ed esterno e contemporaneamente aumentare il comfort visivo e la sicurezza degli utenti anche in caso di fuga, senza ricorrere a compartimentazioni al chiuso, si è pensato di connettersi al verde del campus con una grande rampa verde che avvolge le facciate ovest e nord fino a divenire terrazza e spazio calmo con accesso dal primo piano dell’edificio. La terrazza verde restringendosi va ad oltrepassare la strada interna al campus e ripiegandosi su se stessa prende la forma di grande portale d’accesso. L’edificio pur presentandosi quasi completamente vetrato non rinuncia a comunicare una propria immagine di “monumentalità” derivata anche dall’importante funzione istituzionale che svolgerà, rappresentandosi esso stesso come una grande “porta d’ingresso” al campus odierno che necessariamente si proietta verso il suo sviluppo futuro. Al di sotto della prima rampa verde sono state pensate varie funzioni accessorie alle attività svolte nell’edificio: il magazzino, il parcheggio delle biciclette, il vano tecnico seminterrato, la cabina di distribuzione e un locale per il quadro elettrico generale. Un ampio cavedio interrato praticabile, collegato ai vani tecnici, permette la distribuzione principale di canali e condotti al fine di minimizzare l’impatto degli impianti meccanici ed elettrici all’interno del fabbricato. L’edificio risulta composto da due corpi di fabbrica completamente integrati, all’interno l’assetto distributivo è stato pensato razionalizzando i flussi e gli spostamenti interni degli studenti. Il primo blocco ad un piano è costituito dalla zona d’ingresso con portineria, control-room e un’ampia sala studio affacciata sullo spazio esterno e schermata dall’ambiente limitrofo da un’area verde. L’area studio è accessibile anche da un ingresso secondario dove è presente il deposito biciclette al coperto. Il secondo il blocco è composto dalle cinque aule disposte su due piani e adiacenti agli spazi distributivi orizzontali con annessi i servizi igienici, le scale e l’ascensore. Il piano mezzanino che si affaccia sulla doppia altezza della zona d’ingresso è dotato di servizi igienici, locale per i materiali di pulizia, distributori di bevande automatici e due spazi per l’aggregazione degli studenti. La semplicità geometrica e razionalità strutturale degli ampi vani interni permette una flessibilità degli spazi in funzione dell’uso.
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