RIQUALIFICAZIONE DELLA PIAZZA SAN GREGORIO
Autori: archh. Denis Zuffellato- Federica Zambellini - Silvia Turati
….il futuro ha un’origine antica
Lo spazio fisico è l'immagine della società che lo abita; conoscere le cause della sua formazione e le dinamiche del suo sviluppo è il modo più valido per progettare il suo futuro, introducendo le correzioni che si ritengono più opportune o necessarie.
Il progetto è, infatti, prima di tutto, dialogo con la storia del sito; è sì distacco dal presente ma come predizione e speranza; è l'antidoto alla marginalità, alla casualità, alla periferia nella sua accezione più vera che è assenza di pianificazione; è la volontà di regolare le contraddizioni fra stato di fatto e sviluppo, fra tradizione e rinnovamento.
Lo studio del luogo in rapporto alla sua storia testimonia il "Genius loci", interpretandone l'identità e trovandone soluzioni specifiche per il suo sviluppo, contro la superficialità e la volgarità dei cambiamenti fine a se stessi che portano all'omologazione ed alla omogeneizzazione.
Questi i presupposti di partenza necessari alla ri-definizione di un “Luogo” che, per vocazione storica e localizzazione, deve tornare ad essere polo e centralità del paese, Luogo in cui la Comunità che lo “usa” si riconosce alimentando così il senso di appartenenza al territorio.
Senza forma, senza luogo, senza patria….sfuggiamo dal limbo della contemporaneità, dalle forme senza storia, dall’affabulazione e dalla superficialità rifugiandoci in luoghi per la gente e della gente, luoghi della memoria impregnati di vita e di quotidianità da dove la prospettiva del futuro appare più chiara e serena! Più certa!
IL PROGETTO
La piazza principale di Basiano è caratterizzata da un disegno fortemente riconoscibile definito da un intervento recente.
Il nostro progetto è rispettoso del disegno dato ma, allo stesso tempo, cerca di riattribuire un carattere di “urbanità” al luogo attraverso quegli elementi caratteristici delle piazze dei paesi della pianura lombarda: quegli elementi che permettono di usarle e di viverle.
E così vedrete alberi dal legno duro, dalle chiome ampie e dense e dalle foglie alterne, coriacee, caduche. Lecci dalle ghiande prelibate e Quercus Rubra dalle foglie verdi e glabre, cerulee e pubescenti lungo le nervature e che, prima di farsi trascinare dal vento in luoghi lontani, verso maggio, diventano gialle oro e poi rossastre. Piante non appoggiate ma radicate al terreno, stabili e solide con esso. Vedrete arbusti e fiori per ombreggiare e per dar colore, panchine dove sedersi e parlare.
E ancora, compromesso e prezzo da pagare alla evoluzione dei trasporti, lo spazio - quello necessario - per far passare i “carri della modernità” con i loro rumori e la loro pesantezza, protetto da paletti discreti e regolari, grigi come la pece.
In un angolo, vicino alla casa del parroco, due parcheggi davanti ad un piccolo sportello che, si dice, regali denaro.
…e qui le stelle piovono luce…
…e, come stelle artificiali ai vapori di mercurio, nuove luci previste tra la cortina alberata renderanno visibile la piazza anche la sera: luci per la gente e per i “carri” potranno render sicura la piazza dai pericoli notturni.
Il fondale, quello sacro, con il campanile, con la chiesa e il suo sagrato, assumerà nuova importanza e dignità. La pavimentazione in ciottoli di fiume verrà aggiustata dai segni del tempo per far di nuovo emergere il suo disegno.
Il muretto che divide la piazza dal sagrato verrà riattato con nuovo rivestimento: il ceppo, pietra locale che proviene dal Vostro Fiume e che già servì per rivestire l’Edificio Sacro.
Ci saranno anche arbusti fioriti dentro vasi nascosti nella terra che renderanno verde il fronte del muretto e che proteggeranno i bimbi dalle cadute.
Ancora, lì, sulla soglia tra il luogo del rito cristiano e la piazza teatro della vita sociale, un grande ulivo “..dal pallor glauco..”, simbolo di una fede a cui la gente chiede conforto, dove soffermarsi dopo la Santa Messa.
Questi gli elementi che definiscono e caratterizzano la Vostra piazza, pochi ma necessari per poterla ri-vivere!
Non più luogo meta-fisico senza tempo ma luogo scandito e definito dal tempo, dalle stagioni con i colori e con i profumi, usato dalla gente che tornerà ad abitarlo. Luogo d’incontro e di passaggio, di storie e di quotidianità, scenario di amori e disamori, scenario di vita, luogo di vita: la Vostra vita!
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