Un’ Architettura che nasce dall’archetipo della casa, il tetto a falde, come lo avremmo disegnato da piccoli, che scende fino a terra e genera un ingresso scenografico, che abbraccia gli ospiti, per culminare in uno specchio d’acqua in cui si riflette un mondo al rovescio.
La Villa sorge nelle campagne dell’altopiano ibleo, sotto un cielo così basso da poterlo quasi toccare, persa nella trama dei bianchi muretti a secco ornati da ulivi e carrubi. L’idea è stata quella di tracciare un segno, semplice ma carico di valori e di immagini: il profilo di un tetto. E poi prolungarlo, generando una direttrice dinamica lungo la quale inserire volumetrie, materie, luci. Intorno a questa linea spezzata danzano pieni, vuoti, volumi, piastre ma soprattuto colori e materiali come il legno e l’acqua, contenuta da una piscina a sfioro sul giardino di ingresso. Tutto è in equilibrio con l’insieme e ciascun elemento architettonico è come uno strumento di un’orchestra, il quale raggiunge la sua massima espressione solo quando entra in armonia con gli altri. Ecco quindi che la scalinata di ingresso, la piscina, il porticato, … non solo si pongono come oggetti dotati di una forte caratterizzazione, proporzionati nella loro singolarità e capaci di comunicare la loro funzione, ma soprattutto dialogano tra loro, dando vita ad un impianto corale e ad una quinta scenica accogliente e straordinaria.
Year 2019
Work started in 2018
Work finished in 2019
Client Privato
Status Completed works
Type Single-family residence
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