Il complesso del “Roccolo Clusone” è una perfetta reinterpretazione in chiave contemporanea del “roccolo”, costruzione tipica del paesaggio dell’arco alpino e prealpino lombardo, nata nel XV secolo e finalizzata, attraverso le tecniche tradizionali del giardinaggio, alla cattura degli uccelli.
A causa di problemi di natura geologica il progetto non ha potuto conservare la costruzione esistente: il nuovo edificio risulta spostato di pochi metri, mantenendo intatta l’impostazione spaziale.
Un semicerchio di carpini in doppio filare con un corridoio centrale coperto dall’intreccio dei rami costituisce l’ossatura portante: all’interno sono disposti la buttata, insieme delle piante sulle quali gli uccelli si posano, e più in basso il boschetto di bacche.
Un edificio a torre che sovrasta di poco gli alberi e il casello, volumi aggettanti mimetizzati da rampicanti, contengono le diverse funzioni abitative.
Realizzato completamente a secco ha copertura in legno e manto ventilato in zinco-titanio opaco e pre-ossidato. Le pareti ventilate sono in legno di larice naturale, in lamiera di zinco e in lastra di acciaio corten per consentire ai tappezzanti di aggrapparsi ai fronti e agli uccelli di nidificare all’interno delle fenditure delle facciate.
Il progetto non è, dunque, una semplice operazione mimetica, ma una raffinata integrazione tra il roccolo, elemento peculiare del paesaggio storicizzato, e il territorio circostante con aree boscate semispontanee e aree agricole e urbanizzate.
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