Il progetto proposto e realizzato, sia dal punto di vista tecnico che soprattutto artistico ed architettonico, ha cercato di conferire allo spazio religioso una “nuova dimensione vitale” , nel segno di una modernità pulita ed ordinata, che lo facesse uscire dal suo stato di anonimato e che, attraverso la creazione di un involucro essenziale e neutro, potesse accogliere una nuova idea della Chiesa in tutte le sue peculiarità.
Valutando lo spazio disponibile e la sua conformazione, è stato proposto qualcosa che si adattasse alle forme già presenti nella struttura della vecchia Chiesa e che avesse la pretesa di valorizzare, evidenziare e mettere in luce gli “oggetti classici” e le “icone tradizionali” della Chiesa in quanto tale. Tecnicamente, data la presenza di molta umidità, le pareti sono state completamente coibentate con idoneo rivestimento in cartongesso e successivamente verniciate con smalto lucido.Il soffitto, di notevole altezza e con un’unica pendenza che dal Presbiterio scendeva verso la zona dell’ingresso, è stato trattato con una controsoffittatura dedicata, a varie altezze, che dall’ingresso sposta lo sguardo ed inquadra l’area dell’altare.
La pavimentazione e la zoccolatura esistente, in marmo Coreno, sono state recuperate con opere di restauro e lucidatura. Il materiale già presente ha inspirato l’uso dello stesso per gran parte dei nuovi lavori ed opere architettoniche che sono stati eseguiti. Il nuovo involucro, completamente verniciato di bianco - segno di eleganza, trasparenza e purezza, sia materiale che visiva - accoglie lo sviluppo vero e proprio della Chiesa e della sua parte più importante relativa al Presbiterio.
Inoltrandoci in un ideale percorso visivo, partiamo dalla parete di fondo dove, sotto le storiche vetrate a mosaico delle finestre, sono state affisse le 15 stazioni della via Crucis, caratterizzate da vecchie tavolette in legno, sapientemente intagliate a mano da un noto artigiano locale. Continuando, troviamo la zona dell’ingresso dove il vecchio portone è stato restaurato in attesa di sostituirlo con una adeguata antiporta e successivo “Portone in bronzo” previa sistemazione anche della scalinata esterna.
Arriviamo alla parete circolare dove è stato creato un apposito spazio con una panca circolare in marmo che segue la parete, utile a chi voglia soffermarsi per l’adorazione del Santissimo. Sulla bianca parete è stato affisso un significativo verso tratto dal Vangelo secondo Giovanni che recita: “Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto” (Gv. 19,37). Verso che invita appunto a “volgere lo sguardo” alla Croce ed al Cristo posizionato al centro della scena ed inquadrato in uno sfondo semi-circolare trattato con lastre in acciaio inox colore bronzo-oro intervallate da listelli dorati.Il Cristo, di straordinaria bellezza, è opera del noto artista Konrad Moroder da Ortisei in provincia di Bolzano. E’ in legno di tiglio, completamente scolpito ed intagliato a mano e dipinto ad olio. A destra e sinistra del Crocifisso troviamo due pareti-mosaico, in pietra di Coreno, realizzate con masselli di pietra scalpellata a mano ad opera di artigiani locali. Le due pareti volutamente si contrappongono alla superficie liscia e lucida dell’acciaio creando un effetto molto particolare valorizzato anche dall’ illuminazione dedicata.Davanti alla parete in pietra di sinistra si evidenzia l’imponente struttura del Tabernacolo, appositamente progettata e disegnata per il luogo, composta da un cilindro in vetro colorato sfumato, che racchiude una caratteristica struttura artigianale in ferro che sorregge il tabernacolo. Il tabernacolo - opera artigianale proveniente dall’ Apostolato Liturgico di Milano - in pietra ollare ed oro, si inserisce nella struttura o meglio ancora “esce fuori” dalla stessa per mostrarsi ai fedeli. L’opera riproduce simbolicamente il “roveto ardente” e la fiamma divina dove Dio, sul monte Sinai, si mostrò a Mosè (Esodo 3,2).
A completamento della zona del Presbiterio, in posizione centrale, troviamo l’Altare, un blocco unico e squadrato in pietra di Coreno dove si evidenziano incise cinque croci a rappresentazione delle piaghe del Cristo. Di lato è stato posizionato l’Ambone, realizzato allo stesso modo in un unico blocco di pietra. ll nostro percorso virtuale si chiude nello spazio “più sentito”: quello relativo al Quadro della Madonna del Rosario in quanto Padrona della Chiesa. Il quadro, un dipinto del 1890 incorniciato in una caratteristica cornice barocca in oro zecchino, è stato posizionato in uno spazio dedicato dove la parete di fondo deformandosi assume una forma semicircolare ed accoglie il quadro della Vergine. I colori Mariani, il rosso e il blu, a rappresentazione della terra e del cielo, caratterizzano lo spazio dove un blocco di travertino rosso - “la terra” - accoglie e sostiene il quadro della Vergine, inquadrato in un mosaico che, con un effetto polvere, parte dalla parete laterale per addensarsi e prendere forma nella parete semicircolare e fare da “sfondo celestiale” alla Madonna.
Completano il tutto altri particolari come le sedute dell’altare, in pietra di Coreno, l’acquasantiera e i candelabri in travertino rosso, i nuovi banchi in legno di faggio appositamente progettati e realizzati da artigiani locali. Tutto lo spazio della nuova Chiesa ed in particolare la zona del Presbiterio è stato illuminato con una serie di lampade e spot dedicati a Led.
Un saluto ed un ringraziamento particolare va al Parroco, Don Annibale Di Stasio, che ha voluto, incentivato e curato la realizzazione del progetto.
{{item.text_origin}}