Una villa che interagisce con l’orizzonte e porta all’interno un giardino mediterraneo subtropicale d’autore. Un progetto di architettura dalla forte intensità espressiva che nasce, cresce e prende il volo dall’interazione con uno straordinario landscape. Ma anche da un rapporto di profonda amicizia tra gli architetti progettisti Antonio Iraci e Carla Maugeri e i committenti Michele Faro, proprietario con il fratello di Piante Faro, vivaio noto in tutto il mondo, e la moglie Giusi Aricò. Non capita spesso che i committenti esprimano le loro esigenze e riescano a comunicare i loro più profondi desideri. In questo caso l’intesa è stata immediata, dagli schizzi fino al confronto progettuale è passato poco tempo, il dialogo sulle scelte architettoniche e sugli arredi si è rivelato animato e stimolante. La villa si sviluppa su tre piani e gioca con volumi che nascono semi ipogei. Con la Shefflera che dalla zona wellness e relax attraversa il soggiorno affacciato sulla piscina, sfiora la scalinata esterna in marmo fino alla terrazza della zona ospiti e convivialità, legata all’altra passione del committente: la vigna sulle pendici dell’Etna. Materiali pregiati in diverse cromie legano o differenziano gli spazi, creando equilibri tra vuoto e pieno, trasparenza e matericità, continuità tra interno ed esterno. Anche l’interior design è stato scelto in senergia perfetta con l’architettura, con una palette cromatica delicata; la selezione di arredi, mai scontata e spesso su progetto, comprende materiali naturali, legno, metallo, tessuto, marmo. Il sogno dei committenti era quello di creare una grande architettura in un contesto naturalistico forte; una casa piena di vitalità, di grande respiro, intima per la famiglia, aperta per gli amici, vivibile tra interno ed esterno in ogni stagione, con ampi spazi flessibili da poter chiudere con pareti scorrevoli. Il promontorio che supera la vista di Acireale, gioiello del barocco dalle tante chiese, per lanciarsi verso il mare Ionio, era il posto giusto per realizzare questo progetto. I committenti hanno lasciato carta bianca ai progettisti, sicuri che avrebbero costruito una casa che interagendo con il paesaggio ne avrebbe valorizzato le vedute, il mare oltre i pini incorniciato da vetrate continue, l’Etna attraverso il frangisole in listoni in legno. Tra le piante più belle c’è la Chorisia Insignis, enorme albero con tronco a forma di bottiglia originario del Sudamerica. Il terzo piano della villa sembra fluttuare nell’aria, privo di ogni pesantezza, semplicemente appoggiato sul volume a livello giardino. Tavolo da pranzo e poltroncine di Paola Lenti. Dall’interno all’esterno con il living e la cucina, un muro rivestito in travertino Brown tra fuori e dentro, le pareti vetrate, gli affacci sul verde, riassumono i temi guida del progetto. La cucina Boffi, scura e lineare, è risolta con due importanti volumi paralleli, alla stessa altezza, uno per la dispensa e l’altro per il bancone che si allunga per integrare l’area snack. Ai lati del mobile a tutt’altezza, sempre Boffi, le due vetrate si aprono sul frutteto e l’orto. In una camera spiccano gli accenti luminosi dell’ottone nella poltrona di Gio Ponti, Molteni&C, e nelle lampade di Michael Anastassiades per Flos. Letto Extra Wall Bed di Pietro Lissoni, Living Divani. Nel bagno padronale i doppi lavabi di Antonio Lupi, con rubinetteria Cea, sono incassati nel mobile progettato da Iraci Architetti. La doccia passante rivestita in travertino Brown. Attraverso il brise soleil a pacchetto, realizzato su misura, si gode la vista dell’Etna. Poltroncine Tropicalia, in acciaio e stringhe di cuoio e plastica, design Patricia Urquiola per Moroso.
{{item.text_origin}}