Il progetto prevede la completa riorganizzazione di un appartamento di 350 mq all’ultimo piano di un palazzo milanese degli anni Cinquanta, con una vista a 360° sulla città. Il progetto fa proprio il concetto “old-new” di Miroslav Sik che stabilisce un collegamento tra strutture nuove ed esistenti assimilando forme e cose che sono già presenti in un determinato luogo in una nuova architettura. Sebbene completamente nuovo, con l’eccezione di alcune finiture, il progetto reinterpreta nelle sue forme e nella sua organizzazione spaziale un carattere e un’eleganza già presenti, memoria di una borghesia colta, tipica del dopoguerra milanese.
L’ingresso all’appartamento avviene da un nuovo spazio semicircolare, in posizione baricentrica rispetto alla zona giorno e alla zona notte. Le boiseries e la carta da parati che vestono le pareti, nascondono due porte che danno accesso ad un piccolo guardaroba e ad un bagno per gli ospiti. Dall’ingresso, si accede direttamente ad un’ampia zona giorno che conserva a pavimento il marmo originale dell’epoca di costruzione. Il soggiorno angolare è caratterizzato da due elementi principali: la zona “home theatre” che si presenta come una nicchia foderata di tessuto e moquette blu con finiture in ottone; e la scala che sale alla terrazza, trattata come vero elemento scultoreo. La scala è caratterizzata da gradini con alzata aperta, rivestiti in parquet di rovere, e da un parapetto in tondini bianchi con connettori in ottone. I tondini proseguono anche in corrispondenza del primo gradino fino alla colonna centrale dipinta in blu e fasciata in ottone nella parte superiore e inferiore; l’insieme costituisce una sorta di diaframma con elementi espositivi aperti.
Sullo sfondo, una parete in boiseries laccata di grigio con applique in ottone, conduce alla biblioteca alla quale si accede da una porta ad arco sotto la scala. La biblioteca costituisce uno spazio di connessione tra il soggiorno, la cucina, la lavanderia e la sala da pranzo; quest’ultima è ospitata in un corpo che originariamente era stato concepito come veranda esterna, convertito poi in ambiente abitabile. Le pareti sono interamente scansionate in librerie con vani a giorno e pannellature in boiseries con porte integrate e ospitano, su uno dei lati, una nicchia con scrittoio, rivestita in carta da parati.
Sul lato ovest si apre l’accesso alla sala da pranzo, il cui pavimento in parquet di rovere termotrattato, pur variando il disegno, mantiene continuità di materiale. La parete nord, che termina alle due estremità con due ampie vetrate da cui si gode della vista sullo skyline della città, verso Est e verso Ovest, è interamente rivestita di papier peint a scena unica a tema foresta equatoriale.
Gli spazi di distribuzione sono caratterizzati da effetti di compressione e decompressione dello spazio, sia in pianta che in sezione. Dal corridoio d’ingresso si passa ad un generoso disimpegno con angoli stondati per accentuarne il carattere di cerniera e per addolcirne la forma irregolare.
Il perimetro poligonale della camera padronale è stato regolarizzato attraverso diversi espedienti spaziali e materici: il disegno del pavimento in parquet alterna diversi pattern; il controsoffitto presenta un motivo a cornici concentriche; il triangolo tra la parete del bagno e la porta della camera presenta un rivestimento continuo in boiseries grigio antracite.
Le due camere da letto sono attrezzate entrambe con arredo su misura, ognuna caratterizzata da una diversa palette di colori.
Progetto preliminare: con Marco Oriani
Direzione lavori: PLUS ULTRA studio e Giorgio Carizzoni
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