Un vecchio albergo in un grande appartamento in un palazzo del XIX secolo al centro di Roma, la volontà di dare nuova vita a un luogo per anni dimenticato: questi gli elementi alla base del progetto di una piccola struttura ricettiva.
Il 1880 è stato concepito come uno spazio dell’ospitalità “quasi domestico”, quindi atipico, nel quale il ri-velarsi della preesistenza storica è legato ad una concezione contemporanea dell’abitare. Il recupero dell’immobile ha portato ad una completa riqualificazione delle strutture portanti che lo caratterizzano.
Ogni intervento strutturale svela la natura dell’edificio: le grandi travi portanti in ferro, le voltine in mattoni e le putrelle dei solai, le murature in mattoni sono mostrate quali elementi primari che compongono lo spazio.
La struttura ospita sei suite. L’ingresso principale arretrato rispetto a quello originario è caratterizzato da una bussola in ferro dalla quale esternamente è possibile osservare l’interno dell’albergo; i materiali primari connotano gli elementi strutturali e d’arredo della reception.
Dalla reception è possibile accedere direttamente alle camere su via Nazionale o percorrere un lungo spazio di distribuzione che lambendo la sala colazione conduce alle altre. La sala colazione, caratterizzata da una grande vetrata in ferro finestra, si configura quale spazio domestico.
Le camere sono state create quali spazi unici e non replicabili. Se da una parte ognuna di essa è distinta da una differente distribuzione interna e da un uso differente dei materiali, dall’altra un sistema di arredi unitario e componibile in diversi colori e configurazioni, ed oggetti della storia del design consentono una riconoscibilità degli ambienti.
L’immagine coordinata del 1880 è stata curata integralmente: il ritrovamento durante le demolizioni di un mattone impresso dal timbro di fabbricazione di una antica fornace romana insieme alla volontà di creare un progetto non convenzionale hanno determinato il brand e le sue declinazioni.
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