L’edificio in cui si trova é un palazzo di inizio secolo (scorso) voluto e abitato da una famiglia borghese ( i palazzi delle famiglie nobili Netine sono generalmente molto piu’ grandi e decisamente piu’ articolati) Come per I tre appartamenti precedenti che ho rinnovato nel medesimo immobile, ho voluto mantenere il piu’ possibile quella che un po retoricamente si definisce la « memoria del luogo » I pavimenti per cominciare, poi naturalmente le volte a botte e a crociera, tutte le porte che sono riuscito a tenere e, per quanto fosse possibile, i volumi. La distribuzione degli spazi, concepita per una prolifica famiglia di inizio secolo, sarebbe stata naturalmente un anacronismo al giorno d’oggi; é stata ovviamente semplificata Le cucine e i bagni, va da se, completamente rifatti, con ampio uso di marmo di Carrara che, curiosamente, a Noto é facilmente reperibile e a buon mercato, gli infissi rifatti sul modello di quelli esistenti in legno al primo piano e in ferro a pian terreno non lasciano piu’ passare l’aria (ne i gatti) L’aria condizionata superflua per me, data l’altezza dei soffitti, ma richiestissima dai turisti, l’ho aggiunta un po a malincuore
Per l’arredamento, non piu’ mobili in radica di noce o di castagno, ma riedizioni anni 50 e naturalmente immagini sacre ritrovate sul posto o nei mercatini di Catania
{{item.text_origin}}