Non è raro che nelle periferie delle grandi città, ma anche delle piccole, l’urbanizzato vada ad infiltrarsi nelle trame agricole delle campagne, andando a creare un territorio frastagliato e privo di una vera e propria maglia urbana che possa definirne un tessuto facilmente riconoscibile. Problema opposto è invece quello presente nella nostra area di progetto, nel quale la campagna si fa strada tra le case e gli edifici industriali, andando ad infiltrarsi con forza all’interno della città. Il “cuneo verde” conserva, nonostante la forte influenza cittadina, i caratteri tipici dei territori agricoli, continuando ad essere coltivato dai piccoli coltivatori diretti,i quali nei piccoli appezzamenti continuano a sfidare le case con varie coltivazioni.
Tale progetto è l’esito di una assegnazione di priorità a differenti temi. Recuperare e salvaguardare la naturalità diffusa, questo è l’obiettivo generale principale dell’intero intervento, adattando il territorio non solo agli usi prettamente agricoli, ma adeguandolo alle nuove necessità e tecnologie oggi presenti, rendendolo al contempo fruibile non solo ai diretti interessati creando una collettività mista tra singoli cittadini, coltivatori diretti ed enti pubblici. In questo modo si può realizzare un nuovo spazio pubblico destinato non solo ad attività produttive e agricole ma che funga anche di spazio pubblico di aggregazione, svago, divertimento e istruzione. Sarà necessario, infatti, realizzare l’infrastruttura principale a servizio degli orti, progettando e creando un sistema di strade bianche di collegamento e un acquedotto agricolo che sia sufficientemente dimensionato per gli usi previsti. Tutto il progetto dovrà essere ecosostenibile, utilizzando materiali che siano compatibili con l’ambiente e le regole della bioarchitettura, predisponendo sistemi di raccolta delle acque pluviali dai tetti e dalle strade non carrabili, da destinare ad usi irrigui, mentre raccogliere e trattare in modo differente le acque pluviali derivate da superfici contaminate da agenti esterni, come parcheggi e strade carrabili, prima di convogliarle nel sistema idrico irriguo.
Proprio sul tema dell’istruzione volge buona parte degli interventi proposti, implementando all’interno una nuova sede universitaria e di ricerca dedicata al settore scientifico dell’agricoltura, un nuovo polo didattico che si liberi dall’insegnamento teorico e occluso negli ambienti universitari per spingersi in diretta coesione con lo spazio circostante, ove poter mettere in pratica tutti gli insegnamenti. A tale impianto didattico saranno inoltre collegate direttamente una serie di serre atte ad ospitare le ricerche, oltre agli orti adiacenti che non verranno espropriati dai legittimi proprietari, ma diventeranno oggetto di un accordo di programma per i loro usi sia pubblici che privati, facendo godere agli stessi proprietari di diverse possibilità e diritti in cambio dei diritti d’uso, limitati alla sfera della ricerca didattica e scientifica.
Si è anche parlato di nuovi spazi di aggregazione e di divertimento e per tanto il progetto si spinge a continuare ad implementare nuovi servizi a favore dello sport, potenziando e migliorando la “fascia dei servizi” già esistente nel quartiere Japigia, realizzando diversi campi da gioco e strutture accessorie ad essi collegati.
Altro obiettivo generale è quello dell’accessibilità e di ricucitura tra i due quartieri adiacenti, per tanto si prevede che vengano realizzate due nuove strade trasversali che collegano direttamente via Amendola e Via Caldarola, un nuovo svincolo che colleghi direttamente il parco alla tangenziale di Bari e una nuova stazione ferroviaria in corrispondenza del ponte Padre Pio, che serva sia la nuova sede universitaria e il parco, che il vicino campus universitario.
La Lama invece sarà oggetto di sistemazioni volte a ridurre il rischio idrologico, andando a ripulire e decementificare l’alveo e rinaturalizzare la stessa mediante la formazione spontanea di arbusti e macchia mediterranea. Sarà inoltre resa agibile e percorribile mediante un sistema di strade bianche allagabili.
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