copertina volume d’architettura sul progetto A2 questione di Facciata
portale ingresso dopo l’intervento di restauro
Facciata nuova
facciata prima dell’intervento
panoramica dopo intervento
facciata prima dell’intervento
particolare ingresso
facciata dopo intervento
facciata dopo intervento
facciata prima dell’intervento
facciata dopo l’intervento
facciata durante la posa del cappotto per intervento
facciata prima dell’intervento
facciata prima dell’intervento
facciata dopo l’intervento
facciata dopo l’intervento
interno prima dell’intervento area ristoro
interno dopo l’intervento area ristoro
ingresso prima del restyling
ingresso dopo intervento
facciata durante intervento
dettaglio Stiferite
L’obbiettivo:“dare una nuova anima a un edificio industriale”Parole chiave:riqualificazione e valorizzazione
Nello scenario edilizio odierno, le parole d’ordine sono riqualificazione e valorizzazione, focalizzate esclusivamente nel patrimonio edilizio residenziale. A2 studio con questo progetto esce dal coro estendendo il concetto al panorama edilizio industriale crendo di fatto un nuovo mood.
Riqualificazione
Il progetto di riqualificazione, elaborato dallo studio A2 Gasparri e Ricci Bitti architetti associati, punta a creare ambienti più accessibili, luminosi, confortevoli, caratterizzati da trasparenze, forme e strutture innovative.
L’architettura gioca un ruolo fondamentale prevedendo un restyling in chiave moderna dei fabbricati industriali che hanno necessità di essere riportati a nuova vita.
La semplice facciata del capannone, in calcestruzzo lavato, denunciava l’iniziale funzione produttiva dell’edificio che nel tempo ha subito molte trasformazioni fino a diventare un importante centro direzionale per la città.
Un attenta pianificazione ha permesso di trasformare in sei mesi una superficie di 4900 mq.
L’obiettivo è quello di realizzare e mantenere un alto standard qualitativo per tutto il processo progettuale, dal concept all’esecuzione dell’opera.
Per questo il progetto viene concepito sposando il desiderio del committente con i principi di fattibilità, sostenibilità, funzionalità, rispettando le risorse economiche a disposizione e imprimendo allo stesso una tensione estetica costante.
L’intero progetto è stato concepito per raggiungere un risparmio energetico al fine di creare vantaggi al committente sia economici, sia di confort per chi ogni giorno vive l’edificio.
La sfida era quella di rianimare un edificio dalle connotazioni ormai obsolete con l’utilizzo di nuovi materiali a impatto zero sull’ambiente e come sinonimo d’innovazione, incrementando la ricerca su questi prodotti per una progettazione che permetta nel tempo di avere edifici ecosostenibili.
Il futuro è già cominciato: norme, leggi e incentivi sono utili per nuove prassi e comportamenti, ma per affrontarlo servono motivazioni, passione e voglia di apprendere. La “nuova edilizia” dovrà essere sicura, efficiente e ad alta qualità abitativa, a prescindere dai materiali usati purché si allineino ai principi dell’eccellenza, dell’innovazione e della sostenibilità.
L’intervento
L’incarico di rivitalizzare una facciata poteva risolversi con una molteplice scelta di materiali e di finiture. Si voleva trovare una soluzione originale nel settore del recupero industriale, una soluzione che dal punto di vista architettonico permettesse, con un giusto budget, di restituire all’edificio una nuova vita, un nuovo linguaggio architettonico, un moderno significato. Le forme rigide del volume e la forzata forometria non consentivano a livello materico di “lavorare il prospetto” in modo determinante. La scelta del termocappotto della Stifferite ha allora risposto alle aspettative della committenza e alle scelte progettuali.
Si sono volutamente definite due profondità di cappotto e tre tonalità di colore dell’Ivas, rispettando la scans
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