In Sicilia, sull'isola di Lipari, una casa con gli interni disegnati dal colore: il blu delle barche da pesca con il rosso ed il giallo.
Non è la solita casa eoliana che ti aspetti neppure la solita casa in cui la mano dell’ architetto è preponderante: semplicemente è una casa su tre livelli articolata per integrarsi con il mare.
Si sa il mare evoca sogni , ricordi e suggestioni: in questo lavoro l’ Architetto Fabrizio Miccò appassionato di mare propone la sua visione di un’ abitazione che si affaccia sull’ arcipelago delle Eolie impostando l’intero progetto sul tema del colore: sceglie il colore del fasciame delle barche da pesca facilmente visibili sulla costa che ben si modula con i tanti giochi di luci ed ombre delle sue architetture: essenziali per non prevalere, ricche perché pervase di luce , ma anche e soprattutto perché ideali scenari da personalizzare ed in maniera gioiosa progetta il restauro di un ‘abitazione nel comune di Canneto sull’ isola di Lipari in Sicilia . La sua palette di colori per questo lavoro si attesta sul rosso il blu ed il giallo, ma la la sua scelta cromatica và oltre quella del modernismo di Rietveld : i colori infatti a loro volta sono mediati ed enfatizzati dalla calda luce solare che inonda gli spazi della sua nuova casa e dalla morbidezza degli intonaci lasciati a calce naturale.
La storia del manufatto oggetto dell’ intervento trova le sue origini in quelle architetture spontanee erette con materiali poveri quali ad esempio i sassi levigati dalle maree. Di essi l’ Architetto lascia o per meglio dire propone una traccia senza necessariamente ostentarla non sentendo la necessità di costruirci sopra la sua linea progettuale: semplicemente è un riferimento, un omaggio all’ isola .
l’ isola sempre presente nei riferimenti progettuali: si svela lentamente, come il layout di questa casa fatta di 70 metri quadri su due livelli (di essi 17 sono il soppalco per il riposo ) oltre ad i 50 di terrazzo: ambienti piccoli ma misurati con un attenzione alle viste sia interne che esterne cui non siamo più abituati; l ‘attenzione del progettista è magnificata nell’ espressa volontà di rinunciare sul terrazzo alla realizzazione del volume dello sbarco della scala. E’stato infatti abilmente creato un pianerottolo intermedio con l’accesso alla copertura per avere completamente libero il piano della terrazza così da poter spaziare con la vista e lasciar spazio all’ immaginazione; unico vincolo il posizionamento del pranzo e della cucina nella medesima posizione in cui si trovano al piano sottostante: questo il mare con i suoi punti saldi e fermi.
Ma questa recente architettura di Miccò non è fatta solo di punti fermi: è un architettura che lascia spazio agli influssi esterni, della luce naturale e del vento si è detto e facilmente ci si immagina quale magnifico scenario sia stato in grado di ricreare ad esempio nella cucina ove artatamente la posizione della cappa e dei pensili è volutamente sfalsata per godere appieno di scorci, brezze e riverberi. Ma ciò che più colpisce è la facilità con la quale questa recente architettura – il restauro dopo un cantiere di 18 mesi – si è concluso in Ottobre 2015, riesce ad essere contaminata senza venir sminuita o messa in second’ ordine. E il caso di Marianna - amica dell’ Architetto – chiamata a finalizzare gli sforzi progettuali aggiungendo con garbo e sensibilità elementi d’ arredo e design ; piuttosto che a suggerire nuances cromatiche e materiche per le pareti ed i tessuti , ovvero lavorando insieme -come quando si è solidali in navigazione, perché letteralmente sulla stessa barca- nella scelta e disposizione degli arredi. Un’ immagine sopra tutte è evocativa della sinergia che facilmente si crea con chi lavora con l ‘ Architetto Miccò : l’ abat jour rossa su di un semplice manufatto in legno scelto come comodino, la quinta blu che racchiude la cabina armadio, accanto ad un letto apparentemente in disordine racchiuso da un ‘ intimità fatta di tavole, : in quest’ immagine c’è l'essenza dell' architettura del Miccò, progettista della casa e di chi ha lavorato con lui uniti nel godimento e nella realizzazione di uno degli spazi probabilmente più intimi e difficili da concepire e realizzare all’ interno di una casa.
(Luca Braguglia)
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