La Chiesa di Santa Felicita di Casola in Lunigiana è di origine romanica, ricordata per la prima volta nelle decime bonifaciane del 1296-97. Della stessa epoca è il paramento murario a bozze squadrate di arenaria sul fianco sinistro. L’edificio subì alcuni rifacimenti, come nel XV secolo, come indica un’incisione sulla testata d’angolo sempre della parete sinistra, recante la data 1408 o 1468. Nel XVIII secolo avviene poi il più importante rimaneggiamento in stile barocco, sia esternamente che internamente. L’interno conserva begli altari in marmi policromi, un pregevole fonte battesimale e una piletta per l’acqua santa in marmo.
L’essenzialità del prospetto a capanna, con l’elegante portale in arenaria, sormontato dalla finestra rettangolare, appoggiata sulla linea marcadavanzale, ricompone in un disegno unitario elementi sottoposti alla periodica opera devastatrice delle forze naturali pazientemente ripristinate dai conseguenti interventi di consolidamento. Nell’interno ad aula unica, con presbiterio rettilineo a base quadrata rivolto ad oriente, copertura voltata irrobustita da arcate trasversali, arco trionfale con ghiera concava come in altre chiese della Lunigiana orientale, si compongono elementi strutturali e decorativi sostenuti da un solido impianto progettuale.
Alla chiesa è addossata la canonica che presenta pessime condizioni generali, avendo questa subito diversi danni
ad opera degli eventi sismici dal 1920 in avanti. La canonica è oggetto del II° lotto di intervento.
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