Sardinna Antiga è un bio villaggio ecosostenibile situato nella costa nord-orientale della Sardegna.
Il villaggio nasce da ritrovamenti fatti all’interno del terreno. Dopo l’acquisto abbiamo cominciato a pulire il terreno e dentro i cespugli e le frasche abbiamo trovato diversi muretti a secco circolari, con all’interno dei tronchi caduti disposti a raggiera. (Foto 1) Pulendo a fondo ed estirpando le erbacce abbiamo cominciato a capire che ciò che avevamo scoperto non erano semplici recinti, ma un vero e proprio villaggio di pastori abitato fino agli anni ’40. Le testimonianze degli anziani e l’aiuto dei beni culturali ci hanno aiutato a ricostruire questo antico villaggio fino ad arrivare ad un vero e proprio ripristino tipologico, lasciando inalterate le posizioni delle singole capanne (in lingua sarda “pinnattos”) e ricostruendole cercando di restare il più fedeli possibile alle tecniche e ai materiali originali, integrando le tecniche artigianali moderne nel rispetto della normativa vigente e adoperando sempre materiali locali usati anche dai popoli antichi e assolutamente naturali.
La struttura è molto semplice, riprende l’antico concetto di muretto a secco, ricoperto da rami e frasche. Dopo aver spianato la base di ogni “pinnatto”, abbiamo piantato dei pilastri in legno (~15 cm di diametro) disposti circolarmente distanti circa 150 cm l’uno dall’altro. Ogni pilastro è collegato all’altro con 3/4 tavole per scaricare più omogeneamente il peso della copertura. (Foto 2) Da ogni pilastro, alto circa 150 cm, parte un trave (~10 cm di diametro) che si collega agli altri al centro del cerchio, con una pendenza di circa il 60% (~30°). Tutti i travi sono collegati da una sorta di “chiave” che permette alla struttura di non collassare. (Foto 3) A rivestimento della struttura è stato posto, alla base, un muro a secco di pietra (~40 cm di spessore) che supporta maggiormente il lavoro di travi e pilastri. I travi sono uniti dalle canne, che diventavo un vero e proprio rivestimento interno, e sopra le canne è posto uno strato di tavolato, lasciando un intercapedine per la ventilazione di spessore variabile. Sopra il tavolato viene poggiato un telo traspirante su cui è stato gettato uno strato di argilla di ~3 cm, sopra questo strato viene disposto un altro telo impermeabile, infine come rivestimento esterno vengono disposti dei “mazzi” da 10 canne disposti a raggiera. (Foto 4) Per quanto riguarda il rivestimento interno dei muri viene posizionato uno strato di canne, ancorato al tavolato posto tra pilastro e pilastro, su cui è stato spruzzato un intonaco di argilla. (Foto 5 e 6) La struttura non ha fondazioni, la pavimentazione infatti poggia quasi direttamente al suolo (principalmente roccioso), rialzata di ~10 cm da un sistema per la ventilazione dell’abitazione.
La temperatura all’interno degli alloggi, nei periodi estivi, rimane sempre inferiore a quella esterna, grazie all’inerzia termica del muro in pietra e alla ventilazione della copertura e del pavimento. Ogni abitazione è comunque dotata di un ventilatore, per le giornate più afose.
Le aperture sono poche e di piccola metratura, nel rispetto dei canoni originali. L’apporto di luce e il ricambio di aria sono garantiti per la maggior parte dalla porta di ingresso. Tutte le porte, sia di ingresso che interne, sono alte 180 cm, anche qui nel rispetto degli standard storici. L’arredamento delle capanne è totalmente fatto a mano con materiali di risulta (principalmente legno), gli unici arredi non originali sono i sanitari del bagno e le finestrelle doppio vetro. (Foto 7 e 8) Gli scarichi del wc sono tutti a doppio tasto e il flusso d’acqua è regolato, per evitare sprechi, ad un massimo di 12 l/h.
Tutto il villaggio sfrutta un sistema di fitodepurazione così da recuperare buona parte delle acque utilizzate per gli scarichi, usandole per l’irrigazione, ed eliminando così la necessità di fognature ed evitando di deturpare il territorio per portarle fino al villaggio.
All’interno gli alloggi sono molto spaziosi e divisi in più moduli da uno, due o addirittura tre “pinnattos”, che compongono gli alloggi doppi, tripli e quadrupli. Tutti gli alloggi hanno accesso e bagno privati. La disposizione interna delle capanne è l’unica caratteristica che non rispetta completamente quella originale, in quanto alcuni “pinnattos” erano destinati a ricoveri per gli animali e non solo ad abitazioni.
Una caratteristica molto importante del villaggio è il divieto di fumare in ogni luogo al suo interno e l’uso di cellulari, smartphone, tablet e pc negli spazi comuni, inoltre è gradito il loro uso limitato anche nelle abitazioni. Tutto nel rispetto della natura e della pace di ogni singolo fruitore.
Il villaggio si trova tra la campagna e il mare di Santa Lucia di Siniscola, in località “Sa Petra e S’Ape”, all’interno di una vallata solitaria. Il tutto è circondato da 7 ettari di macchia mediterranea, un vigneto bio, un oliveto bio, un orto bio e uno sinergico e un laghetto. L’ambiente è stato lasciato quasi intatto e sono state messe a dimora oltre 4000 piante.
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