Il complesso di Villa Blanc, che si estende per una superficie totale di circa mq 37.530, è costituito da una villa padronale, sette edifici minori, due serre ed il parco annesso nel quale sono immersi i fabbricati citati. La villa, voluta del barone piemontese Alberto Blanc, fu costruita nell’arco di due anni, tra il 1895 e il 1897.
Il sito si trova nel quadrante Nord-Est della città di Roma a ridosso delle Mura Aureliane e vi si accede dalla Via Nomentana al numero civico 216, nei pressi del complesso ecclesiastico di Santa Costanza fuori le mura.
Il complesso di villa, giardini e parco fu commissionato da Blanc secondo precise indicazioni e, nella sua prima e più rilevante fase, fu ideato e realizzato dal famoso archeologo Giacomo Boni e dall'ingegnere piemontese Francesco Mora.
L’immobile ebbe un periodo di splendore relativamente breve, per attraversare poi, in condizioni sempre più precarie, il Novecento, fino ad essere completamente abbandonato circa settant’anni fa.
L’edificio padronale, realizzato a cavallo del XX secolo ampliando un precedente fabbricato settecentesco di cui non rimane traccia, nonostante lo stato di deterioramento, presentava caratteristiche distributive, finiture e materiali di notevole pregio.
Oltre all’edificio principale, le serre ed il Casino Lezzani (non chiaramente riconoscibile e preesistente alla costruzione della villa), tra il 1924 ed il 1928 furono realizzate quattro costruzioni secondarie. Nonostante la discreta fattura architettonica, gli edifici minori versavano in uno stato di conservazione precario. Il parco che circonda i manufatti evidenziava la presenza di pregiate specie arboree d’alto fusto.
La LUISS Guido Carli ha voluto stabilire presso Villa Blanc la sede della LUISS Business School - Divisione di LUISS Guido Carli. Nell’Istituto vengono svolti corsi di alta formazione post lauream, attività di ricerca, e formazione delle dirigenze della Pubblica Amministrazione e di enti privati, di conseguenza l’attività svolta non comporta affollamenti incompatibili con il pregio dei luoghi né implica la presenza di utenze di difficile gestione (giovani, studenti, etc.).
Come afferma il Professor Giovanni Carbonara in una sua pubblicazione “…Di tutto ciò si trova con evidenza traccia nel recente restauro di Villa Blanc la quale, dopo anni di progressivo declino, vandalismi, spoliazioni e ruberie continue, deve la sua rinascita alla ferma volontà della LUISS, che ha avuto l'accuratezza di destinarla a una funzione pienamente compatibile con la sua natura, e alla capacità dei tecnici da essa incaricati…”
E ancora: “Dopo il lungo abbandono di cui s'è detto, e un esteso periodo di polemiche relative alle sorti della villa e soprattutto del suo parco, negli anni fra il 2010 e il 2017 si è condotto e compiuto il restauro integrale della villa e dei suoi annessi nel quale sono stati applicati con rigore, intelligenza e senso storico-critico i principi guida del moderno restauro architettonico: quello cosiddetto del 'minimo intervento', per conservare quanto più possibile l'autenticità non solo figurale ma anche materiale del manufatto; quello della potenziale 'reversibilità' e 'rilavorabilità' dei nuovi apporti, delle aggiunte, delle necessarie reintegrazioni, per consentire senza danno per l'antico, ripensamenti, miglioramenti e correzioni nel tempo; quello della 'compatibilità' materiale di antico e nuovo, per evitare fenomeni di rigetto dei materiali moderni da parte delle vecchie strutture (come avverrebbe nel caso di iniezioni di cemento, a fini di consolidamento strutturale, su muri affrescati); quello della 'distinguibilità' nelle reintegrazioni (come nel caso delle moderne figura in terracotta restaurate); infine quello della 'autenticità espressiva', per cui si rifiuta l'imitazione falsificante e le aggiunte moderne sono serenamente presentate in quanto tali.”
Gli interventi operati rientrano nella categoria Restauro e Risanamento conservativo e Restauro Ambientale, così come definiti in base al testo unico 380/2001 e successive modifiche e secondo le specifiche contenute nelle NTA del PRG Vigente.
Il progetto ha avuto come scopo la rifunzionalizzazione del complesso architettonico e del parco annesso attraverso un approccio di minimo intervento che non ha previsto modifiche planimetriche o di cubatura rispetto allo stato di fatto dei luoghi. Cinque degli immobili (costruzioni A, B, E, F, G) sono stati convertiti ad uso didattico ed amministrativo, due immobili (costruzioni C, D) ad uso di foresteria, vigilanza e servizi annessi; il complesso S è stato adibito a locale ristoro, sale studio e servizi annessi.
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