Il progetto dell’area di Campo Marte Nord
Concetto e approccio
Il progetto dell’area del Campo di Marte nasce dalla volontà di raccogliere e far risaltare gli elementi del paesaggio naturale e antropizzato di Firenze, ponendosi come interpretazione di una visione territoriale integrata e di forte identità. L’idea alla base dell’intervento è quella di completare il progetto di riqualificazione dello Stadio Artemio Franchi con un sistema urbano vivo ed efficiente, capace di rinnovare l’immagine stessa della città creando uno spazio pubblico per la comunità.
La nuova visione ripensa il Campo di Marte come un grande parco urbano attrattivo per i residenti e per i numerosi turisti che visitano la città storica.
Il progetto dell’area
Due grandi fogli levitano sul paesaggio di Campo di Marte dando vita a nuovi spazi e donando ulteriore eleganza alle strutture disegnate da Nervi insieme a una nuova identità dell’intorno caratterizzata da una forte componente paesaggistica. Gli spazi “levitanti” offrono nuove prospettive sulla città e sul paesaggio circostante integrandosi con leggerezza nello skyline cittadino.
La visione del masterplan interpreta il Campo di Marte come un ‘foglio naturale’ che diviene elemento di ripristino del paesaggio ricoprendo l’intera estensione con un parco. Il progetto costituisce un nuovo polmone verde per la città di Firenze.
Grazie all’ausilio di diverse funzioni l’area è concepita come polarità urbana sia nei giorni delle partite che nel resto dell’anno. L’elemento fondante dell’approccio architettonico è l’integrazione delle nuove volumetrie nel nuovo assetto del grande parco attrezzato.
È stata delineata una suddivisione dell’area per macroaree funzionali. Sul lato ovest lo stadio, al centro il parco attrezzato e le nuove funzioni, a est il parco sportivo, e, nella parte nord, la riqualificazione del parco urbano esistente.
Il parco attrezzato rappresenta il centro compositivo dell’area ed è configurato come un “foglio naturale” sollevato ai suoi estremi. Il mantello verde, steso fra i due nuclei sportivi, opera un gesto gentile inglobando nuove funzioni e creando spazi inusuali per le attività all’aperto. Due boulevard definiscono il disegno del parco attrezzato, collegati da percorsi curvilinei che attraversano l’area centrale affiancati da un filare di alberi che nella sua fioritura stagionale si tinge di viola. Altri percorsi consentono di salire e scendere dai punti panoramici offrendo nuove prospettive sulla città e sul paesaggio collinare; un anfiteatro si adagia lungo il pendio artificiale.
Le nuove volumetrie sono collocate al di sotto dei lembi estremi del parco attrezzato, in edifici coperti da tetti verdi praticabili che costituiscono parte integrante del parco. La funzione commerciale (5000 mq) è ospitata sul lato nord ovest, in una struttura open space ad un unico livello che si affaccia sulla struttura nerviana; lungo il V.le Paoli sono concentrate le funzioni direzionale e turistico ricettiva (5000 mq ciascuna), articolate su più livelli.
Il parco urbano esistente è stato mantenuto per conservare le dense alberature esistenti prevedendo spazi per attività sportive e ludiche all’aperto con aree dedicate al gioco dei bimbi, al tempo libero degli anziani, e, nell’angolo nord est, ai giovani, con la nuova collocazione dello skate park.
Gli impianti della polisportiva Affrico sono integrati da un nuovo palazzetto polifunzionale che si colloca in adiacenza al polo ricettivo-direzionale affacciandosi sul nuovo boulevard di viale Paoli.
Il campo e le strutture per il baseball rimangono inalterati.
La palestra della Fiorentina viene mantenuta ed inglobata nelle nuove volumetrie, così come la piscina interrata, che viene spostata in adiacenza alle strutture ricettive e direzionali.
Lo Stadio Artemio Franchi
Concetto
Il progetto di riqualificazione dello stadio è incentrato sulla nuova copertura, una lama sottile rettangolare metallica studiata per ridurre al minimo l’impatto visivo sullo skyline ed esaltare l’orizzontalità dell’opera di Nervi, interrompendosi in corrispondenza degli elementi iconici quali la torre di Maratona e la pensilina storica.
La copertura, di forma rettangolare, copre tutto il perimetro della vecchia struttura rastremando il suo spessore verso l’interno fino al bordo del campo da gioco. Essa permette di proteggere dalle intemperie anche le vecchie gradonate, nonché di minimizzare l’effetto isola di calore ombreggiando ampie porzioni del piazzale adiacenti lo stadio.
Rispetto e valorizzazione dell’opera di Pierluigi Nervi
Il “Restauro del Moderno” presenta la duplice particolarità di intervenire su beni caratterizzati da tecniche costruttive e materiali diversi da quelli dell’edilizia storica o premoderna. Il progetto assume in linea generale i principi-guida dell’intervento sul patrimonio architettonico: riconoscibilità come chiara distinguibilità; reversibilità come possibilità di rimozione nel tempo; compatibilità chimico-fisica e meccanica dei materiali e dei prodotti industriali ma anche delle soluzioni architettoniche; minimizzazione dei nuovi inserti architettonici e funzionali.
Coerenza architettonica delle nuove addizioni
La riqualificazione funzionale interpreta il carattere peculiare dell’originario stadio “Berta”, sintetizzabile nella sua fluida orizzontalità con il netto contrappunto verticale della torre Maratona. Un complesso plastico, scultoreo, che non accetta altre morfologie che non siano essenziali e nette, diverse e distinguibili, per forma, materia e colore. La nuova copertura, morfologicamente una grande lama orizzontale, librata con leggerezza ben al di sopra delle gradinate, deriva da questa lettura.
Le nuove tribune sono l’addizione più rilevante. Affinché il loro necessario inserimento non comprometta sia l’immagine storica della cavea che le strutture di curve e curvini, il progetto propone una struttura del tutto indipendente, il cui distacco dalla nuova copertura non altera l’orizzonte libero del vecchio stadio.
Le vecchie gradinate di curve e curvini torneranno allo stato originario e vedranno nuova vita (cinema, museo, auditorium). La particolarità di questi spazi sarà tale da coniugare conservazione e valorizzazione in forme assolutamente inedite.
Funzionalità e organizzazione
L’edificio include una serie di spazi di accoglienza e ospitalità per diverse categorie di pubblico, differenziate per tipologia di servizi. Le aree hospitality sono organizzate in spazi denominati “lounge” e includono zone di tipo open-space, servizi igienici e spazi di ristorazione.
Il progetto prevede 28 nuovi skybox sospesi sopra la Tribuna Maratona e 23 skybox riqualificati su due piani lato Tribuna d’onore con accessi dedicati e connessioni dirette al parcheggio interrato.
Flessibilità e adattabilità
Gli spazi compresi tra le nuove gradinate e le curve dell’attuale stadio, rappresentano il punto di incontro tra il nuovo e l’esistente, tra la città e lo stadio, punti di interconnessione e scambio tra il pubblico, i tifosi e la cittadinanza.
Lo stadio storico e lo stadio contemporaneo coesistono organicamente, specializzandosi in funzioni diverse e complementari, che rinforzano e arricchiscono l’esperienza del tifoso.
Strategie di sostenibilità
La strategia di sostenibilità del masterplan si basa sul raggiungimento di uno sviluppo Net Zero Carbon tramite l’implementazione di strategie energetiche e di gestione delle acque volte a valorizzare il rapporto simbiotico tra lo stadio, il parco e gli altri edifici del masterplan. Il risultato è un innovativo sistema energetico di distretto che promuove il recupero e la condivisione di energia fra i vari utenti urbani.
La nuova copertura dello stadio permetterà la produzione di energia rinnovabile tramite pannelli fotovoltaici per servire sia lo stadio che gli edifici del masterplan. Si stima che circa 2,1 MWh di elettricità all’anno potrebbero essere prodotti, sufficienti per coprire il 25-30% del fabbisogno elettrico annuo del masterplan. La nuova copertura permetterà anche la raccolta di grandi quantità di acqua piovana che, immagazzinata in vasche sotterranee, potrà essere riutilizzata per l’irrigazione dei campi e altri usi non potabili all’interno degli edifici.
Cantierizzazione e tempistiche del progetto
Ambito A: Campo di Marte
La programmazione del masterplan prevede due fasi: la prima - ‘vela nord’ che comprende l’area commerciale; la seconda - ‘vela sud’ che prevede la costruzione del compartimento terziario/ricettivo lungo Viale Paoli. L’area del cantiere prevista per la prima fase non va in conflitto con i lavori sullo stadio e permette di sfruttare la stessa zona di stoccaggio e le baracche di cantiere.
Ambito B: Stadio A. Franchi
Il progetto ambisce a ridurre l’impatto sulle stagioni calcistiche nella fase di cantiere consentendo la continuità delle partite per tutta la durata dei lavori. L’intervento di riqualificazione dello stadio sfrutterà gli ampi spazi ricavati dalla rimozione di parte dei campi sportivi presenti nell’area di Campo di Marte che verranno dedicati a luoghi di stoccaggio e baracche di cantiere riducendo l’impatto sulla viabilità e le attività sportive nello stadio.
Al fine di mantenere attivo l’impianto sportivo, si stima di sviluppare il cantiere per la costruzione delle nuove tribune e della copertura in fasi per una durata di due stagioni calcistiche. Iniziando i lavori durante le pause estive, il cantiere interesserà esclusivamente una metà dello stadio per fase, garantendone quindi una continuità operativa a capienza ridotta.
Sarà possibile consentire l’utilizzo dello stadio per la terza stagione calcistica già con capacità al 100% e con tutti i posti al coperto. Nel corso della terza stagione calcistica si effettueranno gli allestimenti definitivi di alcune funzioni in fase di completamento inserite nella struttura a servizio degli spettatori.
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