L'intervento si inserisce in uno splendido contesto rurale, dove lo stratificarsi dei segni della natura e dei segni dell'opera dell'uomo costituiscono un ‘unicum’ le cui potenzialità non sempre paiono ricondursi ad un disegno omogeneo. Alle geometrie dei fabbricati esistenti si contrappongono frammenti di paesaggio dal profilo morfologico lineare; alla disomogeneità del contesto, si accompagna la discontinuità del tessuto, in parte urbanizzato e in parte agricolo.

L'approccio progettuale al tema del concorso è stato condotto ricercando una "qualità percettiva" suggerita dalla lettura del luogo.

Il progetto della chiesa di Maria Santissima Immacolata propone ai fedeli, di raccogliersi in una grande aula, resa vasta anche dalla sua semplice forma geometrica. Al suo interno la parola e il canto si diffondono sulle superfici piane delle coperture sfalsate l’una dall’altra, e ritornano dall’ assemblea in uno spazio configurato anche per le sue proprietà acustiche.

La luce compie il percorso opposto, filtrata dalla grandi pareti vetrate, e intensificata sul presbiterio dall’oculo rivolto a sud.

Questo intreccio spaziale, acustico e luminoso potrebbe essere il vertice di una esperienza della celebrazione e del rito, a cui si giunge anche attraverso quegli elementi (le opere) che fanno della parrocchia una imponente risorsa della convivenza sociale e civile, oltre che spirituale.