INTRODUZIONE. La demolizione del "Viadotto dell’Angelo", posto all'ingresso nord di Termoli, va considerato come un evento di grande rilevanza e rappresenta un valido esempio di recupero ambientale la cui portata va oltre i confini regionali visto il generale livello di degrado delle coste italiane. Costruito verso la fine degli anni cinquanta, il viadotto si è caratterizzato fin dall’inizio come il nuovo simbolo di una cittadina che marciava a tappe forzate verso il suo futuro, l’immagine vivente di un progresso che avanzava con la forza devastante delle nuove tecnologie costruttive. Da quel momento Termoli in cartolina, vista da nord, si è presentata al mondo con il viadotto in primo piano e con il borgo vecchio sullo sfondo, due emergenze urbane tra loro tanto diverse e contrastanti costrette per mezzo secolo a convivere come separati in casa. La cancellazione di una presenza così ingombrante ristabilisce ora l’ordine naturale delle cose, libera il paesaggio assegnando la giusta priorità alle emergenze di maggiore pregio come il promontorio del borgo vecchio, oltre a rendere disponibile un lungo tratto di lungomare per restituirlo alla città. GLI OBIETTIVI. Gli obiettivi dell'intervento riqualificativo in oggetto sono sostanzialmente due: – conservare il collegamento tra il lungomare Cristoforo Colombo a valle ed il quartiere Foce dell’Angelo a monte, quantomeno da un punto di vista pedonale, quasi in memoria, oltre che per utilità, della discesa carrabile rappresentata ormai da anni dalla SS. n. 16 ed in particolare dal viadotto; – riqualificare la fascia di lungomare che si verrebbe a “scoprire” e a “liberare” proprio in seguito alla demolizione del suddetto viadotto, approfittando dell’occasione per creare, oltre a spazi aperti, anche una serie di locali per attività commerciali e di servizio completamente assenti in quella parte di città. Un duplice scopo che dà vita ad un unico intervento che si può sintetizzare in tre momenti: - la sistemazione a monte; - la discesa intermedia; - la sistemazione a valle. Il tutto, più in dettaglio, si snoda dalla rotatoria del cimitero comunale (ex SS. n.16 adibita a parcheggi ed il ponte pedonale), abbraccia l’ampia area tra cimitero e stadio (parco urbano e parcheggio), scende lungo la scarpata tra cimitero e ferrovia (percorso pedonale di discesa al mare, scale e sottopasso) e termina con la nuova sistemazione dei percorsi carrabile e pedonale del lungomare C. Colombo (rotatoria con lucernario, terrazzi sul mare con rampe pedonali e locali commerciali e pubblici). IL PROGETTO 1 - LA SISTEMAZIONE A MONTE. Venendo meno il viadotto, il tratto di Statale compreso tra questo e la rotatoria di Via Maratona diviene un ramo morto per la viabilità ma, vista la sua ampiezza e lunghezza, utilissimo ad accogliere parcheggi pubblici. Sistemandoli a spina di pesce se ne ottengono 95 la cui destinazione può essere molteplice: per i bagnanti d’estate che con la nuova discesa pedonale possono raggiungere facilmente la spiaggia nord, per il cimitero nei periodi di maggiore affluenza, per lo stadio in occasione di grandi eventi, per il grande mercato di inizio mese che si tiene nello stesso quartiere. All’altro estremo di questo ramo stradale una specie di grande cilindro in mattoni del diametro esterno di mt 28.80, quasi una rivisitazione delle numerose torrette militari medievali sparse lungo la costa adriatica, assumerebbe una triplice funzione: - rotatoria per l’inversione di marcia delle auto che scendono lungo i parcheggi; - prima scalinata per il cambio di quota del percorso pedonale che scende a valle; - cambio di traiettoria dell’asse su cui si snoda l’intero percorso di collegamento monte-spiaggia. A sud del tratto con i parcheggi, a costeggiarlo per tutta la sua lunghezza, ci saranno il percorso pedonale e soprattutto l’ampio parco urbano (poco meno di 18'000 mq), uno spazio verde organizzato su terrazzamenti a loro volta intercettati in mezzeria da un ulteriore percorso pedonale interno al parco stesso. Un ultimo terrazzamento, molto prossimo allo stadio, avrà la funzione di parcheggio per quest’ultimo (come avviene già oggi ma con altra forma), con una capienza massima di circa 70 posti auto. Infine un ponte pedonale in struttura lamellare farà da giunzione tra il parco e l’area antistante il cimitero, posta ad una quota superiore a quella della strada-parcheggio, così da fonderle quasi in unico grande spazio utile ad accogliere anche eventi particolari (mercati, manifestazioni culturali e sportive) con un interscambio reciproco delle proprie potenzialità (gli spazi attrezzati, i percorsi, i parcheggi). Da sottolineare la grande panoramicità dell’estremo est del parco che, affacciandosi sul mare ma al di sopra della quota della ferrovia, contribuisce ad accrescere e di molto la valenza ambientale di tutto l’intervento. 2 - LA DISCESA INTERMEDIA. Questa parte dell’intervento è tutta pedonale e va dal primo cilindro-snodo fin giù alla Via del Mare, ovvero la strada che dai popolosi quartieri periferici di Termoli (Porticone, San Pietro) scende alla spiaggia nord. Circa a metà della discesa un secondo cilindro ospiterà esternamente la scala per un nuovo cambio di quota sostanziale ed internamente un ampio terrazzo a verde, utile alle soste di quanti volessero riposarsi lungo il percorso che misura una lunghezza totale da, Via Maratona a Via del Mare, di circa 700 mt, scale comprese. Va sottolineata l’utilità dei due cilindri che compiendo due salti di quota di 5,20 mt il primo e ben 10,00 mt il secondo, fanno sì che i rimanenti tratti del percorso si configurino come rampe pedonali aventi una pendenza che va dal 3,5 % al 7 %, idonee quindi anche alla fruizione da parte di disabili. Naturalmente, affinché l’intera discesa possa essere fruibile anche da soggetti non deambulanti, bisognerebbe predisporre sulle scale dei due cilindri-snodi altrettanti servi-scala ad uso esterno. Subito dopo il secondo cilindro e cioè nell’ultimo tratto di discesa, una terza scala, questa volta più morbida, scendendo di circa 9,50 mt permetterà l’accesso ad un tunnel pedonale che, sottopassando sia la ferrovia che la strada C. Colombo, immetterà direttamente agli spazi della nuova sistemazione a valle del lungomare. 3 - LA SISTEMAZIONE A VALLE. Essa rappresenta il terminale di tutto il progetto ma anche l’unica parte in cui oltre a lavori di arredo urbano è prevista la realizzazione di volumetrie fruibili. L’intervento planimetricamente si configura come un sistema di slarghi simmetrico il cui asse centrale è rappresentato dallo sbocco della Via del Mare perpendicolarmente alla spiaggia. Gli slarghi, ovvero gli spazi pedonali che continuano la passeggiata del lungomare preesistente, sono ottenuti grazie ad un doppio incurvamento della strada carrabile. Questa non solo rientra verso la ferrovia creando le due anse che allargano il marciapiede ma sale di quota, fino alla rotatoria in asse con la Via del Mare, consentendo così di sfruttare il dislivello che si viene a creare rispetto al marciapiede stesso ubicando sotto il piano carrabile dei volumi pubblici e commerciali. I vari locali andranno a coprire complessivamente una superficie lorda di circa 3’560 mq ospitando una serie di attività strategiche che possano garantire, con buone probabilità, l’affluenza di clientela in tutto l’arco dell’anno, scongiurando così il rischio di avere un complesso vivo d’estate e semiabbandonato in inverno. Non solo, ma pensando ad un cambiamento di destinazione di alcune delle attività dall’estate all’inverno, quel rischio potrebbe essere ancora più improbabile. Ecco quindi che si spiega il negozio di abbigliamento e oggetti da mare (costumi, pareo, ciabatte, secchielli, ecc.) che in inverno si specializza in attrezzature per gli sport invernali (sci, snow-board, pattinaggio); oppure la sala giochi per i numerosi bambini che in estate affollano la spiaggia, diventare una ludoteca e centro baby-sitter per una clientela più prettamente termolese in inverno; o ancora gli uffici comunali, il pronto soccorso e l’info point turistico, molto utili ai bagnanti in estate, diventare una sala riunioni da circa 140 posti a sedere per eventi culturali, politici o sociali nella stagione fredda. A queste attività “flessibili” vanno poi ad aggiungersene altre che per natura e zona di ubicazione dovrebbero assicurare in tutto l’anno una affluenza sufficiente a sostenerle, e cioè una Farmacia/Erboristeria, una Pizzeria con annesso Bar, una Tabaccheria con vendita Giornali e punto Scommesse, una Pescheria specializzata nella vendita di mitili e frutti di mare. Un discorso a parte va fatto invece per i locali più piccolo (circa 80 mq) e più grande (poco meno di 1'800 mq) del complesso edilizio: - il primo è stato pensato come una piccola sala per esposizioni temporanee che si susseguono in estate su vari temi (fotografia, pittura, artigianato), quasi con aria di sfida verso la distrazione che regna sovrana nelle spiagge affollate, accanto ad una mostra permanente invece interamente dedicata alla memoria del viadotto Foce dell’Angelo, segno urbanistico di Termoli che, seppure molto criticato, nel bene e nel male ha caratterizzato per anni l’ingresso nord della città e grazie al quale, in seguito alla sua demolizione, prenderebbe forma proprio l’intervento di cui stiamo parlando in queste righe; - il secondo invece ospiterebbe l'evento cardine di tutto l'intervento, ovvero un Museo Marino con grandi acquari dedicati esclusivamente alle specie presenti nel nostro mare Adriatico, dalle più diffuse e note a quelle più rare e sconosciute. La cupola in acciaio e vetro, necessaria a dare luce ed aria alla parte più interna del locale maggiore, è stata pensata di grandi dimensioni (diametro di oltre 16,5 mt) perché possa divenire un po’ il simbolo ed il segno più eclatante dell’intervento di riqualificazione a valle. Un ultima parola è da spendere per i due slarghi pedonali che altro non sono che due grandi spazi attrezzati (circa 2’600 mq ciascuno), o meglio due “terrazze sul mare” aventi giochi per i bimbi, fontane zampillanti, giardini con essenze mediterranee e tropicali, numerose sedute ed aree fruibili per attività ginniche o per i pic-nic domenicali. Attorno ad essi a scendere verso la spiaggia le rampe d’accesso al mare, fruibili anche da persone in carrozzella (pendenza pari al 6 %). Fra le due terrazze un corpo edilizio che ospiterebbe, con accessi sia dalla spiaggia che da sopra, il lido balneare che verrebbe demolito proprio in seguito a questa riqualificazione. Tutti gli altri spazi pedonali essendo molto ampi, si prestano a molteplici usi, come il semplice passeggio o manifestazioni varie in estate, il footing e la meditazione durante tutto l’anno, o addirittura il parcheggio per le auto a servizio delle attività commerciali in alcuni giorni e orari d’inverno. Insomma uno spazio molto flessibile che garantisca un utilizzo costante ed utile lungo il corso dell’intero anno solare. 4 – DUE EDIFICI DOMOTICI ED IL PARCHEGGIO PUBBLICO. Il progetto contiene al suo interno anche un intervento di edilizia residenziale ed un ampio parcheggio pubblico localizzati in un’area completamente decentrata rispetto alle due piazze ma facilmente e direttamente raggiungibile dal percorso della discesa intermedia. In particolare si prevedono, localizzati al di là della linea ferroviaria: - due volumi gemelli posti dall’una e dall’altra parte di via del mare; - un parcheggio pubblico avente una capienza di circa 185 posti auto. La presenza di fabbricati residenziali intende risponde alle seguenti esigenze: - migliorare il livello di fattibilità complessiva dell’intero intervento favorendo il raggiungimento della convenienza economico-finanziaria in una logica concertativa pubblico-privato (project financing); - consentire una maggiore fruibilità dello spazio attrezzato attraverso una più generale integrazione delle funzioni e delle attività (far convivere le residenze con le attività di svago, commerciali, culturali, predispone lo spazio urbano attrezzato ad una migliore e razionale fruizione senza discontinuità di tempo e di luogo); - avviare esperienze innovative rivolte alla realizzazione di una tipologia di edilizia residenziale con qualità ecosostenibile, energeticamente autosufficiente e con caratteristiche domotiche (da qui la previsione dei due edifici gemelli con tipologia a torre aventi ognuno una volumetria di 6.000 mc). Il parcheggio, posto accanto alla torre sul versante del cimitero ed avente accesso direttamente da Via del Mare, punta oltre che naturalmente a soddisfare le richieste di posteggi proprio in conseguenza delle nuove attività ed attrazioni realizzate nella riqualificazione in oggetto (il museo, i locali pubblici, le attività commerciali, la spiaggia), anche a decongestionare ulteriormente il lungomare Cristoforo Colombo dalla sosta carrabile. Da sottolineare l’uso di una pavimentazione a blocchi misti a verde, l’ampia sistemazione con aiuole alberate e l’insieme di pensiline eco-sostenibili (in legno ricoperto da rampicanti), nell’intento di mitigare al massimo l’ampia superficie pavimentata e creare sufficienti zone d’ombra per la stagione estiva.
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