L’analisi storica e il ritrovamento di un manufatto architettonico di tale rilievo, ci porta a considerare una scelta progettuale precisa e analitica sullo studio accurato di alcuni aspetti principali:
Storia, architettura, natura, la sua trasformazione, la destinazione e il risultato ultimo di un architettura contemporanea che lega il presente ed il passato, facendo arrivare a noi un racconto scientifico e umanistico senza snaturare il “Genius Loci” e la volontà dell’intelletto umano.
Il processo progettuale dell’idea, nasce dall’osservazione del manufatto architettonico corroso dal tempo, diventando rudere, che narra una storia umana attraverso l’architettura gotica, fatta di torri e pinnacoli, che svettano e toccano il cielo, tale da liberare una forza statica verso l’alto, dando un senso verticale e spirituale. La natura prende il sopravvento e determina un curioso rapporto raffinato, tra architettura e paesaggio, che gioca un ruolo fondamentale per la nostra scelta progettuale. Gli alberi rappresentati nelle quinte scenografiche vanno oltre il limite delle mura, toccando con la loro nervatura il cielo sublime che relaziona l’unione tra il cielo e la terra.
Il castello come artificio architettonico e come luogo del vissuto umano e della storia, pone nella scelta progettuale un obbligo morale di considerare l’involucro in: dimora, fortezza ma soprattutto un complesso labirinto che relaziona e lega architettura e paesaggio osmosi tra i due, configurandosi come geometrie complesse e semplici che generano energia emozionale; sensazioni, desideri, spiritualità e rispetto tra teologia, natura, geometria e architettura.
Semplicità per complessità, muove il significato progettuale del nostro lavoro: i volumi leggeri di vetro, strutturati all’interno del nostro impianto esistente, rendono fortemente il senso della nuova struttura, che svetta dinamicamente con accelerazione geometrica, permettendo una lettura contemporanea dell’intervento innovativo, tecnologico e risolutivo ai fini di determinare delle nuove relazioni tra architettura, multimedialità, modernità e nuovi modelli di recettività turistica.
Il concetto di labirinto si è codificato e trasmesso con il famoso mito del minotauro. Ricordiamo che il mito è una narrazione investita da sacralità, una sorta di linguaggio cifrato, intimo e segreto, escogitato ad arte dagli antichi sapienti per trasformare profondi insegnamenti e verità al fine di non essere profanati.
La scelta di dividere le funzioni tra struttura storica e il paesaggio ha sottolineato una precisa collocazione delle attività di natura culturale e residenziale. Il castello per la sua forza evocativa, ha suggerito inevitabilmente le funzioni storiche, narrative e culturali come luogo delle seguenti destinazioni: Centro Visitatori, Shop, ristoro e Mercato Bio. Invece il paesaggio diventa il protagonista di alcune funzioni fondamentali come il Castle Villas, Teatro ed Area Eventi, Wellness Services e Nature/Ruins Observatory. Il centro benessere diviene una delle nostre nuove scelte progettuali che esalta la leggerezza e la riflessione dell’immagine del castello a contatto con l’acqua e la natura circostante. Tutte le attività relative ai percorsi naturalistici, sono stati destinati alle aree esterne come percorsi di osservazione e varie attività legate al paesaggio.
Il nostro progetto architettonico – multimediale, tende a stabilire all’interno degli spazi volumetrici, una forma di comunicazione caratterizzata dalla compresenza e interazioni di più linguaggi (testi scritti, immagini, suoni, animazione) in uno stesso supporto o contesto informativo. Il dispositivo di elaborazione delle informazioni analitiche e sistematiche dell’audio-visione, permette che i visitatori saranno accolti in un sistema interattivo tale da raccontare, determinare un salto nella storia delle vicende umane e architettoniche del castello.
L’aspetto incantato dei luoghi dettano una naturale predisposizione a spettacoli e performance che esaltano le suggestioni e le sensazioni dei visitatori, attratti dall’unicità scenografica ideale per opere artistiche di qualsiasi natura e genere.
La matrice geometrica dell’invaso, ha reso possibile che la cavea teatrale nascesse sulla curva naturale del lago, di conseguenza il prospetto posteriore del castello diventa quinta scenografica del teatro sospeso tra presente e passato.
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