CRITERI FONDATIVI DEL PROGETTO
1. Studio delle funzioni
Il nuovo polo scolastico è proposto come un organismo multipolare, integrato con l’intorno, caratterizzato da ambiti autonomi ma funzionalmente interrelati, strutturato per accogliere più tipologie liceali (classico, scientifico, artistico) situazione ricorrente in molti plessi scolastici italiani.
Il dato ci ha condotto a scardinare l'impostazione generalizzata di far convivere più licei “accostati” con inutili duplicazioni di funzioni (segreteria, servizi accessori, ecc.) e nessuna reale specializzazione degli spazi in rapporto ai contenuti culturali. Il “sistema educativo” è stato quindi suddiviso in aree tematiche calcolate attentamente sul numero di studenti che ne usufruiranno, specializzate negli spazi e nelle dotazioni in base alle tre aree di studio.
L'impostazione scelta, sul modello dei campus nord europei ed universitari,comporta la formazione di tre poli (lettere, scienze, arte), implicando l'inevitabile spostamento degli studenti da un nucleo di insegnamento all'altro. Lo spazio è stato quindi pensato per essere facilmente attraversabile sia in senso orizzontale che verticale e dotato di servizi personali (armadietti) dove ogni studente possa custodire i propri effetti.
Le aule ed i laboratori sono distribuiti in volumi a pianta quadrata,la cui particolarità risiede nelle corti interne pensate come luoghi d’incontro, ma, nello stesso tempo riservati Volumi autonomi, dai fronti compatti segnati dai “tagli” delle bucature, ospitano invece la biblioteca, l’aula magna e la palestra, quest’ultima ubicata in prossimità della zona sportiva comunale
I diversi corpi di fabbrica si aggregano intorno all'agorà a doppia altezza cuore distributivo del sistema, luogo di sosta ed interrelazione, che , pur prevedendo la possibilità di chiudere l'accesso alle aule fuori orario, è asservito anche alle altre funzioni per utenze extrascolastiche.
L'ingresso nell’agorà è posto ad una quota intermedia tra i due livelli da raggiungere. Ogni collegamento verticale “duro” è stato eliminato (le scale previste hanno solo funzione di emergenza; non esistono ascensori perché non necessari). Ogni spazio è invece raggiunto in modo intuitivo e semplice attraverso piani inclinati pensati anche come luoghi di incontro.
I patii centrali dei nuclei educativi garantiscono il corretto apporto di luce e controllano il clima degli ambienti interni.
Il cuore distributivo del sistema, pur prevedendo la possibilità di chiudere l'accesso alle aule fuori orario, è asservito anche alle altre funzioni – biblioteca, aula magna e palestra – che possono avere orari diversi ed utenze extrascolastiche. Il suo ruolo di “polarità principale” all’interno del complesso è evidenziato dal sistema strutturale ed in particolare dalla copertura, costituita da triangoli equilateri in alluminio o vetro che aiutano a controllare luce, temperatura e flussi dell’aria: una superficie high-tech che si alterna in opacità e trasparenze, aperture e chiusure. Alcuni triangoli possono essere apribili e persino intercambiabili .
La considerazione di fondo è che il luogo dell'insegnamento, con le sue articolazioni funzionali, deve essere omologo in tutta la penisola esattamente come lo sono i programmi educativi.
Il progetto che presentiamo è quindi un prototipo basato su un modulo funzionale sotto il profilo distributivo e strutturale che come un mattoncino “lego” può essere assemblato in tutte le latitudini in funzione del lotto che lo dovrà accogliere. Il progetto in “scatola di montaggio” può adattarsi alle diverse esigenze orografiche e dimensionali ed ha l'oggettivo vantaggio (essendo opera pubblica) di garantire costi certi ed omologhi in ogni regione d'Italia, sia per quanto riguarda la costruzione che l'allestimento.
I moduli strutturali basati sul formato 7.5 x 7.5 ml sono in legno lamellare, i solai in X-lam, le pareti perimetrali contornate per quasi tutto il perimetro dei tre nuclei educativi da un sistema di elementi verticali in legno posizionati ravvicinati e controventati da lame orizzontali in legno e metallo.
Lo schema svolge un doppio ruolo: governa l'irraggiamento solare e funzionano come setti rigidi leggeri in funzione antisismica. I tamponamenti sono in vetro, vetro ed elementi fotovoltaici, pannelli in resina traslucida (tipo imac), alluminio sandwich e poliuretano.
Tutti gli elementi verticali sono utilizzati secondo le funzioni e l’esposizione, basati sullo stesso modulo e supportati dagli stessi ancoraggi; sono intercambiabili qualora mutassero le funzioni interne.
L'agorà distributiva è in struttura metallica con copertura a telaio controventato con “bompressi” e tiranti in fibra di kevlar/carbonio secondo uno schema costruttivo mutuato dalle imbarcazioni pluriscafo a vela. Questo metodo permette la copertura di luci importanti con poco consumo di materiale ed estrema leggerezza che migliora la risposta al sisma e facilita il montaggio.
Inoltre l’agorà funge da naturale giunto strutturale antisismico rendendo totalmente indipendenti i sei elementi che costituiscono il progetto.
Biblioteca e palestra sono rispettivamente rivestite in lamiera di rame trattato per conservare la lucentezza (torre d'avorio della conoscenza, scrigno per contenuti preziosi) e lamiera di zincotitanio.
Tutti i materiali impiegati non richiedono manutenzione e sono totalmente riciclabili.
5 . Identittà e “Genius Loci”
Il progetto prevede una tipologia “essenziale” e l'uso di materiali presenti in ogni regione d'Italia. L'identità locale è affidata al verde, alle pavimentazioni esterne e ai diversi cromatismi che potranno essere assegnati alle parti in vista della struttura lignea e ai rivestimenti metallici.
I dislivelli previsti generano un residuo di terra da scavo tale da essere completamente reimpiegato per articolare gli spazi esterni. I parcheggi in depressione (per nascondere i veicoli) creano il materiale necessario per la collina a nord con funzione mitigatrice del clima; lo scavo di fondazione genera i rilevati su cui sono posti l'atrio d’ ingresso e la biblioteca.
Un percorso “footing” attraversa perimetralmente tutti i dislivelli. Il “movimento” del terreno dinamizza la regolarità e la semplicità degli edifici.
L'uso della vegetazione collabora a identificare l'appartenenza e a caratterizzare gli spazi interni nei patii presenti in ogni nucleo didattico e nell'agorà. Negli spazi esterni i percorsi di accesso saranno identificati da essenze locali e l'orto botanico farà conoscere agli studenti le caratteristiche vegetazionali del luogo. Nei patii dei blocchi educativi si potrebbe trovare un albero significativo per ogni specialità culturale: il melo di Newton nel polo scientifico, l'ulivo aristotelico nel nucleo letterario, sculture arboree, realizzate dagli studenti, in quello artistico.
Il progetto mira a rispondere alle esigenze didattiche di una scuola in continuo mutamento.
L’aula è solo uno e non il principale spazio della scuola concepita come “learning landscape” dove tutto lo spazio è visibile e strutturato per l’apprendimento. I suoi confini si smaterializzano, essa si amplia verso gli spazi connettivi trasformandosi in “home bases”, definita da pareti mobili che rendono i luoghi modificabili nello spazio e nel tempo I corridoi si dilatano sino a diventare ambienti multifunzionali in grado di offrire spazi di studio, di incontro e di svago.
Gli spazi diventano modulari, facilmente configurabili rispetto ai contesti educativi sempre diversi.
La scuola si pone in stretto dialogo con la città,si configura come una sorta di “civic center” che crea cultura oltre il limite della frequentazione ordinaria con un processo di interrelazione tra utenti diretti e fruitori esterni. Questa vocazione urbana appare in molteplici aspetti del progetto, ne dispone le gerarchie interne e le relazioni funzionali tra i volumi aggregati intorno allo spazio centrale che ramificandosi in successive compressioni e dilatazioni, diventa fulcro del complesso .
Il progetto propone un edificio sostenibile nel senso più ampio di sostenibilità ambientale basata anche sul completo smaltimento e/o riciclo dei materiali scelti anche in base alla riduzione del consumo di risorse e dell’inquinamento in fase di produzione, manutenzione e dismissione finale nonché un edificio passivo oltreché capace di garantire i diversi tipi di confort (termoigrometrico,visivo, acustico). Questo ha comportato il ricorso a facciate e coperture con elevata capacità isolante; sistemi impiantistici efficienti con utilizzo di ventilazione meccanica controllata con recuperatore di calore; illuminazione a led; climatizzazione invernale ed estiva a zone con pannelli radianti a pavimento e ventilconvettori, con produzione del calore del tipo “ibrido” costituito da pompe di calore geotermiche in abbinamento a gruppi termici a condensazione alimentati a gas metano e pannelli solari termici così che la termoregolazione di sistema possa convertire e scegliere la tipologia di generazione più consona in funzione delle condizioni esterne e del carico termico richiesto; impianto fotovoltaico; materiali ecologici; tetti verdi; riutilizzo delle acque piovane per irrigazione delle aree verdi e per gli scarichi dei bagni; uso di schermature solari esterne.
Year 2016
Client MIUR
Status Current works
Type Schools/Institutes
{{item.text_origin}}