LA STORIA DEL PALAZZO MASSA DI S. DEMETRIO
Palazzo Massa di San Demetrio, a Catania, occupa l'angolo nord- ovest dei Quattro Canti, tra la via Etnea e la via di San Giuliano, ed è considerato, insieme al coevo Palazzo Biscari, il maggiore esempio di architettura tardobarocca della città oltre ad essere il simbolo stesso della rinascita di Catania, non solo del dopoterremoto ma anche del più recente secondo dopoguerra; fu infatti ricostruito pietra per pietra dopo che i bombardamenti del 1943 lo avevano distrutto quasi completamente. Il palazzo fu il primo a risorgere, dopo il terribile terremoto che nel 1693 distrusse per intero la città di Catania e tutto il Val di Noto, per volere del Barone di San Demetrio, Don Eusebio Massa che nel 1694 pose nell'androne del nuovo edificio un'epigrafe a ricordo del terremoto e come buon auspicio per il futuro. Notevoli cambiamenti sono stati apportati nel corso dei secoli all'edificio in particolare con la costruzione di un nuovo palazzo nel XIX secolo, prospettante sulle vie Manzoni, Prefettura e San Giuliano, ad inglobare il precedente di cui però non fu intaccata la facciata sulla via Etnea e sull'angolo dei Quattro Canti. Quest'ultimo prospetto fu però modificato nel corso dei lavori di livellamento del piano stradale (1870) che in quel punto fu abbassato di circa due metri provocando un notevole alteramento delle proporzioni dell'edificio con piccoli e grandi accorgimenti per riequilibrarlo col nuovo livello stradale. Così le cornici delle botteghe appaiono assolutamente incongrue e l'abbassamento del portone è stato camuffato con una finestrella cinta di goffe decorazioni baroccheggianti. Durante la Seconda guerra mondiale, Catania fu pesantemente bombardata e il 16 aprile 1943 due bombe caddero sul palazzo sventrandolo; in piedi rimasero solo i tre balconi angolari mentre circa settanta persone rifugiatesi nell'androne perirono sotto le macerie. Nel dopoguerra fu ricostruito basandosi su foto e progetti. La struttura portante dell’edificio, costituita da muratura portante in conci di pietra lavica listata e ben organizzata, a spessore variabile, con interposte strutture verticali in calcestruzzo armato e orizzontamenti costituiti da solai a soletta piena nervata. Da quanto rilevato e dai documenti catastali, risalenti all’impianto, confrontati con la situazione attuale, appare evidente che non sono stati effettuati nuovi interventi sulle murature portanti che possano aver condotto ad un organismo differente o con comportamento diverso rispetto all’originale.
INTERVENTO PROPOSTO
Dalle indagini effettuate, al fine di una corretta analisi storico critica, si rileva che l’immobile, l’appartamento posto al secondo piano, era in origine composto da sei vani, un vano e servizi, con accesso secondario, e una zona servizi che da sul cavedio interno. Successivamente il vano che fa angolo da Via Etnea a Via San Giuliano, stato frazionato con una grande parete divisoria in mattoncini di cotto pieni per tutta altezza fino a circa 5,30 mt. Rispetto alla configurazione attuale verranno chiusi dei vani porta per realizzare degli ambienti separati e realizzati soppalchi nei vani 1,2,3 e 4 che servono per l’accesso ai servizi che si trovano nell’esistente ammezzato a quota 3,50 mt rispetto al piano di calpestio. L’intervento oggetto del nostro progetto nasce dalla ferma volontà della committenza di ridare luce alla bellezza di questo palazzo. Il progetto architettonico approvato dagli enti coinvolti prevede la riqualificazione e riconversione dell’appartamento posto al piano secondo ed ammezzato del palazzo S. Demetrio a residenza turistico alberghiera boutique hotel.L’intervento proposto prevede la realizzazione di 10 “Suite” che trovano nelle arti, intese come manifestazione del talento siciliano il tema compositivo e decorativo delle camere. La ricerca della specificità connota le camere cosi di seguito indicate: Camera 1 fotografia; La camera diventa intesa come interazione tra materia e luce proiettate su una superficie. Lo spazio diventa un set fotografico dove poter fare fotografia o vivere percorsi fotografici di artisti locali che esporranno le proprie opere. Camera 2 scultura; Uno spazio in continuo cambiamento che ospiterà le istallazioni di scultori locali che di volta in volta muteranno il tema. La materia diventa linguaggio da interpretare e luogo ospitale. Camera 3 design industriale; La camera del design industriale mira attraverso l’uso di oggetti prodotti industrialmente a criteri funzionali ed estetici. La camera è intesa come contenitore di oggetti di design industriale e la volontà della proprietà è di comunicare attraverso la scelta di determinati oggetti. Camera 4 auditorium musicale; La musica intesa come concatenazione di suoni organizzati che risultino piacevoli all’orecchio. La stanza diventa una sala musica dove ascoltare, grazie all’insonorizzazione dell’intero volume, un concerto jazz, o un assolo al piano. Inoltre, si è scelto di dotare la suite con un impianto di diffusione sonora ad alta efficienza e qualità tale da poter godere di uno spazio dedicato alla musica. Camera 5 filosofia; La scelta della filosofia nasce dalla volontà di avvicinarsi alla disciplina definendo la società odierna come liquida (Zygmunt Bauman), in profonda crisi d’incertezza dovuta alla trasformazione del protagonista da produttore a consumatore. La vita liquida intesa come sempre più frenetica e costretta alle attitudini di massa per non esserne esclusa.Secondo Bauman il povero, nella società liquida, cerca di standardizzarsi agli schemi comuni, ma si sente frustrato se non riesce a sentirsi come gli altri, cioè non sentirsi accettato nel ruolo di consumatore. In tal modo, in una società che vive per il consumo, tutto si trasforma in merce, incluso l'essere umano con relazioni usa e getta. Si perde la certezza del diritto e le uniche soluzioni per l'individuo senza punti di riferimento sono da un lato l'apparire a tutti i costi, l'apparire come valore e il consumismo. Però si tratta di un consumismo che non mira tanto al possesso quanto all'utilizzo temporaneo di oggetti di desiderio in cui appagarsi, trovandoli in breve obsoleti, e passando quindi da un consumo all'altro in una sorta di bulimia. Dall’analisi dell’incertezza dell’idea di comunità e la nascita dell’individualismo, si è pensato ad una camera con linee morbide tonde come a simulare un abbraccio un nido dove ritrovare l’unione comune. Camera 6 letteratura; Una camera biblioteca. Da questa idea nasce una camera con un volume libreria a contorno dell’area bagno e dell’ingresso. Si è pensato di rivolgere l’attenzione alla letteratura siciliana con l’inserimento di testi letterari dal XIII sec. Ad oggi. Si è pensato ai poeti più importanti della nostra isola quali: Cielo D’Alcamo, Giacomo da Lentini nel 1200 o Domenico Tempio nel 1700, Giuseppe Pitrè nel 1800, oltre a Verga fino ad arrivare ad Andrea Camilleri. Camera 7 S. Demetrio; Una camera che racconta la storia del palazzo e delle vicissitudini intercorse negli anni, nonché i periodi storici che l’hanno connotata, attraverso l’uso dei materiali e degli arredi. Camera 8 epica Siciliana; L’Opera dei pupi è il teatro tradizionale delle marionette dell’Italia meridionale. Ne esistono tre diverse tradizioni: quella “palermitana” diffusa nella Sicilia occidentale, quella “catanese”, diffusa nella Sicilia orientale e in Calabria, quella “napoletana”, diffusa in Campania e in Puglia, che differiscono per qualche aspetto della meccanica, della figurazione e per qualche soggetto. La camera comunica il tema dell’opera dei Pupi attraverso un pannello in mattonelle di ceramica smaltate a mano che riveste il bagno, diventando il protagonista della camera. Camera 9 cinema; L’elaborazione del tema legato al mondo del cinema è nel ricreare alcuni dettagli ed accorgimenti propri della sala da cinema. La profondità di campo attraverso l’uso di pareti specchiate o l’illuminazione di alcuni dettagli rispetto ad altri, lasciati in ombra. Camera 10 Belle Epoque; Lo stile inteso come movimento con linee curve, ornamenti vegetali e floreali e forme orientali.
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