Il nuovo "Sport Cafè" di Locarno CH, è un progetto inaugurato nell'agosto del 2014.
Nasce dalla voglia di un gruppo di giovani imprenditori svizzeri di riqualificare il piano terra e la terrazza esterna dello storico fabbricato del primi del '900, che sorge proprio nel centro di Locarno, in via della Posta.
Con una superficie 250 metri quadrati interni e 200 esterni è un locale capace di accogliere durante tutte le ore del giorno e della sera ogni tipo di clientela, offrendo quindi dalla colazione all'aperitivo fino alla musica notturna da club.
Il locale si articola in tre aree differenti comunque molto interconnesse tra l'oro: il dehors, la sala centrale e la caffetteria.
Percorrendo via della Posta all'altezza del nuovo ingresso lo sguardo viene portato all'interno del dehors attraverso la cancellata e la ringhiera originale che sono state abilmente restaurate e messe in opera nella loro posizione - quasi originaria - così da non perdere il sapore storico direttamente connesso e coevo all'edificio di proprietà.
Il dehors si sviluppa quindi come spazio stretto e lungo circa venticinque metri per sette e compreso da un lato dall'edifico storico e dall'atro da altra proprietà.
Come un cannocchiale lo spazio è stato vestito di arredi di Ethimo e progettati su misura dagli architetti, sfruttando tutta la sua lunghezza come anche si nota nel ritmo delle lampade a parte esterne disegnate in collaborazione con Nuova Seminara.
Un bancone lungo sette metri connesso alla cucina interna, asseconda l'architettura dello spazio e accoglie tutte le funzioni necessarie.
Nel lungo lato cieco di confine sono state posizionate una serie di fioriere/sedute in calcestruzzo armato che corrono per tutta la lunghezza intervallate da lampade da terra per esterni e dal passo dei pilastri delle quattro tende Gibus che aprono o chiudono l'atmosfera al cielo svizzero.
All'interno direttamente connesse alla terrazza esterna con ampi infissi a battente in alluminio verniciato nero, la sala centrale e la caffetteria.
Due banconi in acciaio e valchromat di cui si rilegge lo spessore sono della stessa dimensione e finitura, uguali e contrapposti condividono una bottigliera tutta sospesa finita a bronzo spazzolato, elemento utile sia ad uno che all'altro bancone.
Questo elemento, perde tutto il suo reale peso, è come se la gravità non lo interessasse. Diventa al contrario elemento leggero che sfiora il soffitto e caratterizza il locale.
Tutto intorno alla sala centrale si sviluppano progettate ad hoc, delle morbide sedute, isole interscambiabili e modulari rivestite con tessuti ignifughi sfoderabili dove anche la cucitura tra le parti è motivo di progetto e dettaglio. Il sistema di tende con un tessuto dalla stessa fattura scherma, accoglie e insonorizza lo spazio.
A pavimento sono state posate a disegno tre percentuali esatte di liste di gres Mutina con una finitura materica che ne esaltasse i tenui riflessi e le piacevoli vibrazioni.
Il lavoro sul soffitto, superficie spesso troppo poco considerata, è il frutto di una articolata progettazione che rispetta gli aspetti tecnici impiantistici ma che non dimentica mai la qualità estetica nel piacere dello stare. Ogni elemento ha la propria identità e tutti insieme si concertano in un unico filo rosso che trova la sua motivazione. Le gole girano tutt'intorno e accolgono le luci nascoste e dimmerabili per le diverse atmosfere interne e della lame luminose che lavano le pareti.
I cassettoni ribassati accolgono gli impianti e nascondono le bocche di areazione, il tessuto sopra la sala centrale gioca col movimento delle onde nascondendo le grandi casse e rendendo l'ambiente ovattato e acusticamente performante.
Sulla parete di fondo un grande schermo LED, mentre al suo opposto una libreria in rovere verniciato nero opaco esalta oggetti vintage che rimandano tutta l'attenzione allo sport.
Anche nella caffetteria i colori sono scuri a voler richiamare un ambiente intimo e privato ma allo stesso tempo sociale e accattivante, il dark brown di Farrow&Ball in parte più lucido e i parte più opaco è il colore che gira in tutto il perimetro interno.
Il ritmo delle tre tre grandi vetrine su via della Posta è tenuto insieme da una lunga mensola in rovere che nasconde a regola d'arte le prese elettriche per chi vuole fermarsi a lavorare nel Cafè.
Tre tende a pacchetto salgono e scendono filtrando, diffondendo e attenuando la luce che penetra all'interno.
Lo stesso ritmo che intervalla gli storici pilastri alle vetrine, è sottolineato a soffitto da elementi fatti di lastre e volumi che ancora accolgono le lampade di Tom Dixon e il sitema audio.
La parete d'ingresso e la sua contrapposta sono state invece cautamente riportate a nudo, riscoprendo i vecchi intonaci e i vecchi colori delle tinteggiature memoria storica dell'edificio.
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